Giornata mondiale della fauna selvatica, zoo e acquari di Italia salvano oltre 4.000 animali

- di: Barbara Bizzarri
 
Il 3 marzo è la Giornata Mondiale della Fauna selvatica (World Wildlife Day) indetta dall’Onu e, di certo, la salvaguardia e la tutela della fauna selvatica è un obiettivo fondamentale ma disatteso, tanto che ad occuparsene sono spesso zoo e acquari. Quattordici tra i più rilevanti giardini zoologici ed acquari italiani, infatti, si sono uniti in questa occasione per fare il punto sui risultati ottenuti in più di un decennio di conservazione delle specie a rischio di estinzione. L’ibis eremita, il tritone sardo, lo storione dell’Adriatico, l’avvoltoio grifone e la testuggine palustre sono alcune tra le specie che l’Europa avrebbe visto estinguersi se non fossero intervenuti zoo e acquari italiani con i ripopolamenti in natura di esemplari nati in ambiente controllato.

Giornata mondiale della fauna selvatica, zoo e acquari di Italia salvano oltre 4.000 animali

Le strutture che hanno realizzato le opere di salvataggio sono gli Acquari di Cattolica e Genova, il Bioparco di Roma, il Bioparco di Sicilia, il Giardino Zoologico di Pistoia, il Parco Le Cornelle, il Parco Faunistico Cappeller, il Parco Natura Viva, il Parco Oltremare Family Experience Park, il Parco Valcorba, il Parco Zoo Falconara, il Parco Zoo Punta Verde, lo Zoo delle Maitine, e Zoom Torino. Un bilancio tutto tricolore, al quale vanno aggiunti gli sforzi profusi oltreconfine: dal ritorno del bisonte europeo in Romania, dell’orice dalle corna a sciabola in Tunisia, che proteggono gli ultimi leontopitechi testanera in Brasile e i lemuri del bambù in Madagascar.

I successi, sottolinea il Bioparco di Roma, sono stati possibili solo grazie a un lavoro incessante di ricerca scientifica, alla costante specializzazione in medicina veterinaria e a una dedizione quotidiana al benessere degli esemplari ospitati. Solo nel 2021, la rete europea degli zoo e degli acquari (Eaza) ha calcolato uno sforzo nella conservazione da parte delle strutture del Vecchio Continente pari a 16 milioni e 200 mila euro, dei quali il 60%a beneficio dei mammiferi e il 12% degli uccelli. Dopo Asia e Africa, l’Europa risulta essere il terzo continente destinatario dei maggiori sforzi.

Il Bioparco di Roma aderisce, inoltre, alla Giornata di domenica 5 marzo con l’evento ‘l’Unione fa la forza’, rivolto alle famiglie. Dalle 11.00 alle 16.00 si potrà partecipare ad attività interattive e giochi per capire le principali cause di minaccia in natura e l’attività del Bioparco a favore della conservazione. All’interno del Parco saranno dislocate quattro postazioni tematiche: la prima è ‘Furti di natura’, con oggetti sequestrati dalle forze dell’ordine a viaggiatori, come borse di pelle, fermacapelli di tartaruga o coralli, per sensibilizzare su come l’acquisto di un souvenir in viaggio possa rappresentare una minaccia per molte specie.

‘10 storie di successo’ è la lettura animata dell’omonima pubblicazione, disponibile online, su progetti di reintroduzione andati a buon fine. Tanti gli eventi previsti al Bioparco di Roma, inclusi nel biglietto di ingresso: in una postazione dedicata si apprenderà come sia possibile trasformare gli escrementi di elefante in blocchi per appunti contribuendo così alla conservazione della specie; ‘Tra dodo, moa e tilacino: il cimitero degli estinti’ è l’attività educativa volta a far riflettere sugli effetti devastanti dell’azione dell’uomo sulla natura. Nel corso della giornata le famiglie potranno prendere parte alla visita guidata ‘Molti progetti un solo obiettivo’, volta a far scoprire le specie interessate da progetti di conservazione e raccolte di fondi, come giraffa, rinoceronte bianco, zebra di Grevy, lemuri, pinguino del Capo e tigre di Sumatra.

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