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Il gas vola ai massimi da due anni, nuovo record per l’oro

- di: Giulia Caiola
 
Il gas vola ai massimi da due anni, nuovo record per l’oro

Le tensioni geopolitiche, il ritorno del freddo e la corsa agli asset rifugio stanno riscrivendo le regole dei mercati energetici e delle materie prime. Il prezzo del gas in Europa continua la sua impennata, toccando i massimi da due anni, mentre l’oro segna un nuovo record storico, avvicinandosi alla soglia dei 3.000 dollari l’oncia.

Il gas vola ai massimi da due anni, nuovo record per l’oro

I futures sul gas naturale europeo registrano un balzo del 4%, raggiungendo quota 58 euro per megawattora. Un livello che non si vedeva da due anni, trainato dall’ondata di freddo che sta mettendo sotto pressione le scorte invernali e dall’incertezza legata alle nuove tariffe commerciali imposte dagli Stati Uniti.

La crescita della domanda di gas è legata a diversi fattori: le temperature più rigide, soprattutto nell’Europa settentrionale, stanno accelerando il consumo degli stoccaggi, che erano già su livelli critici. A questo si aggiungono le tensioni internazionali, con gli USA pronti a rivedere i dazi su alcune importazioni, compreso l’alluminio, un settore strettamente legato al consumo di gas nelle fasi di produzione.

L'Europa, ancora dipendente dalle forniture di gas naturale liquefatto (GNL), si trova a fare i conti con mercati sempre più volatili. L'Asia, con la Cina in ripresa economica e il Giappone alle prese con una domanda energetica elevata, continua a sottrarre all’Europa ingenti volumi di GNL, rendendo ancora più complesso il quadro per i governi europei.

L’oro continua a correre: toccati i 3.000 dollari l’oncia
Se il gas soffre la speculazione sui mercati energetici, l’oro conferma il suo ruolo di bene rifugio per eccellenza. Il metallo giallo ha segnato un nuovo massimo storico, con il contratto future per aprile che ha toccato 2.909,70 dollari l’oncia, mentre il prezzo spot si aggira intorno ai 2.889,40 dollari, con un aumento dell’1%.

Il rally dell’oro è sostenuto da diversi fattori: l’incertezza sui mercati azionari, la paura di un rallentamento dell’economia globale e il timore di nuove crisi finanziarie stanno spingendo gli investitori a rifugiarsi nei metalli preziosi. L’inflazione persistente e le aspettative sulle future mosse delle banche centrali – con la Federal Reserve che potrebbe rallentare il ciclo di rialzi dei tassi – hanno ulteriormente alimentato l’interesse per l’oro.

Le reazioni dei mercati e gli scenari futuri
La fiammata dei prezzi del gas e dell’oro riflette il momento di alta volatilità che sta attraversando l’economia globale. Se da un lato le tensioni commerciali e geopolitiche continuano a destabilizzare i mercati energetici, dall’altro la corsa agli asset rifugio come l’oro mostra quanto gli investitori temano una fase di instabilità prolungata.

Per l’Europa, il nodo energetico resta cruciale: con gli stoccaggi di gas che potrebbero ridursi più rapidamente del previsto e il mercato del GNL sempre più competitivo, la sicurezza energetica tornerà in cima all’agenda dei governi europei.

Sul fronte delle materie prime, il prossimo obiettivo degli investitori sarà capire se l’oro potrà superare stabilmente la soglia psicologica dei 3.000 dollari o se, al contrario, assisteremo a una correzione nei prossimi mesi.

Di certo, i mercati finanziari continueranno a muoversi sull’onda dell’incertezza. E, come la storia insegna, in tempi di turbolenza, chi detiene energia e oro ha sempre un vantaggio strategico.

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