Francia: resta in carcere il fondatore di Telegram

- di: Redazione
 
Il giudice istruttore di Parigi ha prorogato la detenzione in carcere del fondatore di Telegram, Pavel Durov, arrestato all'aeroporto Le Bourget con accuse relative alla gestione dei contenuti dell'app di messaggistica.
La detenzione, in attesa dell'interrogatorio, può protrarsi, in casi del genere, sino ad un massimo di 96 ore. Il giudice, dopo l'interrogatorio, può disporre la liberazione oppure formalizzare l'accusa e decidere di prolungare per Durov il periodo di custodia cautelare.

Francia: resta in carcere il fondatore di Telegram

Il mandato d'arresto nei confronti di Durov (che ha nazionalità, francese, russa ed emiratina), emesso dall'autorità giudiziaria transalpina, si basa su accuse per frode, traffico di droga, criminalità organizzata, istigazione al terrorismo e cyberbullismo.
Dubrov viene accusato di non avere adottato alcuna misura per evitare che la sua piattaforma sia utilizzata per fini illegali. In una dichiarazione rilasciata domenica sera, Telegram ha affermato di rispettare le leggi dell'UE, ''incluso il Digital Services Act: la sua moderazione è conforme agli standard del settore e in continuo miglioramento. Il CEO di Telegram, Pavel Durov, non ha nulla da nascondere e viaggia spesso in Europa . È assurdo affermare che una piattaforma o il suo proprietario siano responsabili dell'abuso di tale piattaforma. Stiamo aspettando una rapida risoluzione di questa situazione".

Durov ha lasciato la Russia nel 2014 dopo essersi rifiutato di ottemperare alle richieste del Cremlino di chiudere i gruppi di opposizione sul social network VK, fondato quando aveva 22 anni. Poi si è concentrato sullo sviluppo di Telegram, l'app che aveva fondato con suo fratello Nikolai nel 2013.

Inizialmente simile ad altre applicazioni di messaggistica, Telegram è diventato quasi un social network a sé stante consentendo agli utenti di unirsi in gruppi fino 200.000 persone e creare "canali" di trasmissione che altri possono seguire e su cui lasciare commenti. Con 950 milioni di utenti attivi al mese, Telegram è diventato una delle principali fonti di informazioni (ma anche disinformazione) sull'invasione russa dell'Ucraina.
La sua crittografia apparentemente impenetrabile ha reso Telegram lo strumento di comunicazione preferito da estremisti e teorici della cospirazione.
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