Forum "Risorsa Mare", Musumeci: "Il mare può diventare la carta che sinora non abbiamo giocato"

- di: Barbara Leone
 
La seconda edizione del Forum internazionale “Risorsa Mare” è ufficialmente iniziata a Palermo, portando sotto i riflettori l'importanza cruciale del mare per l'economia italiana. L’evento, organizzato da The European House – Ambrosetti con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e in collaborazione con importanti realtà come Fincantieri e il Gruppo MSC, si è aperto con una serie di interventi istituzionali che hanno sottolineato il ruolo centrale del mare non solo come risorsa naturale, ma come motore strategico per lo sviluppo economico, soprattutto nelle regioni del Sud Italia. Dopo un saluto da parte del sindaco di Palermo, è stato il Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci, a prendere la parola, lanciando un messaggio chiaro: il mare, da sempre trascurato nei programmi politici del dopoguerra, è finalmente tornato al centro delle agende governative. Musumeci ha evidenziato come il mare non sia solo una componente essenziale dell’ecosistema, ma anche una risorsa economica di inestimabile valore, capace di generare nuove opportunità, purché gestita con attenzione e responsabilità.

Forum “Risorsa Mare”, Musumeci: "Il mare può diventare la carta che sinora non abbiamo giocato"

Durante il suo intervento, il Ministro Musumeci ha rievocato la storia di Palermo, città con un complesso rapporto con il mare, ma ora in fase di riscoperta. Il progetto della “Grande Palermo” del 1924, nato con l'ambizione di trasformare la città in un hub del Mediterraneo, è stato citato come un simbolo del potenziale economico che il mare ha rappresentato e continua a rappresentare. Tuttavia, come ha sottolineato Musumeci,” per troppo tempo il mare è stato messo in secondo piano dalle politiche italiane, una tendenza che il governo attuale è deciso a invertire. Mare che, ha evidenziato con forza il Ministro, “può diventare la carta che sinora non abbiamo giocato”, riferendosi alla creazione di una struttura governativa dedicata alla gestione delle risorse marine. Questa nuova attenzione è particolarmente cruciale per quanto riguarda i diritti di pesca e la necessità di stabilire rapporti più equi con i Paesi africani, territori che, secondo Musumeci, sono stati troppo a lungo ignorati dall'Italia, ma che ora potrebbero essere al centro di una strategia di cooperazione economica reciproca. A cominciare dall’Africa: una terra che, ha sottolineato il Ministro, “è diventata terra di conquista di alcune potenze dell’Est e asiatiche e l’Italia invece ha il diritto/dovere di avviare con l’Africa un rapporto di cooperazione basato sulla reciproca utilità come è giusto che avvenga in un clima di equilibri internazionali”.

Uno dei punti centrali del suo intervento è stato poi il riferimento al Rapporto annuale della Camera di Commercio Latina-Frosinone affidato all’Istituto Tagliacarne che, ha sottolineato Musumeci “dice con chiarezza che l’economia del mare cresce negli ultimi tre anni soprattutto nelle regioni del Sud. Questo significa che noi abbiamo la materia prima, ma non abbiamo saputo mai coglierne l’opportunità. Ma mentre cresce l’economia del mare diminuisce il numero di iscritti negli ITS e negli ISTITUTI NAUTICI. ITS che abbiamo voluto istituire nei cinque anni di governo. Ma se cresce l’economia del mare cresce l’esigenza di nuove professionalità. Non siamo più alla carriera militare che dal Nautico portava a Livorno, siamo di fronte ad un mercato sempre più esigente e manca il nerbo, la nuova professionalità. Un paradosso che dobbiamo superare promuovendo una nuova cultura del mare e farlo qui in Sicilia è davvero un gioco assai semplice. La Sicilia paradossalmente ha avuto come Palermo un rapporto complesso con la cultura del mare, sostenuto da una letteratura che certamente non ha guardato al mare con un sentimento improntato all’ottimismo”.

Oltre alla superficie marina, Musumeci ha voluto evidenziare l'importanza della dimensione subacquea e dello spazio come ambiti strategici per l'Italia, annunciando  che nei prossimi giorni verrà portato in Consiglio dei Ministri “il disegno di legge che disciplina l’attività pubblica e privata nei fondali e nel dominio sottomarino. Siamo i primi in Europa a mettere su una norma che deve disciplinare questo luogo sempre più affollato e oggetto di interesse. I due domini dove l’Italia gioca la sua credibilità sono il dominio dello spazio e quello sottomarino. E nell’uno e nell’altro il Governo Meloni ha adottato un regolamento per disciplinarne l’attività”.

“Il mare appartiene a chi sa ascoltarlo!” ha esclamato in conclusione Musumeci, citando Verga e Sciascia, e sottolineando la necessità di una gestione consapevole e lungimirante delle risorse marine. Il tutto in una seconda edizione del Forum “Risorsa Mare”, che si conferma un appuntamento cruciale per riflettere sulle opportunità offerte dal mare, non solo come risorsa naturale, ma anche come elemento chiave per la crescita economica dell'Italia e per la sua competitività internazionale.

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