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Riciclo alluminio: l'Italia è prima in Europa, ma la concorrenza sleale pesa

- di: Barbara Leone
 
Riciclo alluminio: l'Italia è prima in Europa, ma la concorrenza sleale pesa
Con un tasso medio del 70% negli ultimi cinque anni, l'Italia è leader in Europa nel riciclo dell'alluminio. Un risultato straordinario, soprattutto se si considera che le lattine per bibite vengono riciclate al 93,8%. Tuttavia, questa eccellenza è minacciata da una serie di fattori, come sottolineato da Danilo Amigoni, presidente di Assomet-Centroal, che insieme al direttore generale di Cial, Stefano Stellini, ha partecipato ad una conferenza stampa alla Camera proprio per sottolineare queste criticità. “Abbiamo una capacità di riciclo sottoutilizzata”, ha affermato Amigoni sottolineando che “I rottami di alluminio sono una risorsa preziosa, ma vengono accaparrati da Paesi del Far East che li lavorano con bassi standard ambientali e tramite sussidi che danneggiano l'Europa e, in modo particolare, l'Italia”.

Riciclo alluminio: l'Italia è prima in Europa, ma la concorrenza sleale pesa

L’eccellenza del nostro Paese in fatto di riciclo di alluminio, è dunque minacciata da una serie di fattori. A cominciare dalla concorrenza sleale dei Paesi extraeuropei, che acquistano i rottami a prezzi più bassi e li riciclano con standard ambientali inferiori. Senza contare che le norme europee penalizzano il riciclo dell'alluminio all'interno dell'Unione, favorendo l'importazione di prodotti finiti contenenti alluminio. Ecco perché le associazioni di categoria chiedono con forza all'Unione Europea di intervenire per porre rimedio a questa situazione. In particolare, viene richiesta l'introduzione di norme più stringenti per limitare l'export di rottami di alluminio verso Paesi terzi che non garantiscono gli stessi standard ambientali dell'Europa.

Del resto l'alluminio è un materiale fondamentale per la transizione verso un'economia circolare e a basse emissioni di carbonio. Ed il suo riciclo è un processo estremamente virtuoso, che presenta numerosi vantaggi. Innanzitutto il risparmio energetico, dal momento che riciclare l’alluminio richiede solo il 5% dell'energia necessaria per produrlo da materie prime. Ed ancora, la riduzione delle emissioni di CO2: il riciclo dell'alluminio consente, infatti, di ridurre significativamente le emissioni di gas serra. Ed infine, la tutela delle risorse naturali, perchè permette di ridurre l'estrazione di bauxite, una risorsa non rinnovabile.

In  questo scenario, l'Italia ha dunque un ruolo di primo piano, ma per mantenere questa posizione di leadership è necessario affrontare le sfide poste dalla concorrenza internazionale e dalle politiche europee. Solo attraverso una maggiore collaborazione tra istituzioni, imprese e cittadini sarà possibile garantire un futuro sostenibile per questo prezioso materiale.

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