Fmi: per Italia rischio aumento costi finanziamento da inasprimento politica monetaria

- di: RCor
 
Un inasprimento piu' marcato della politica monetaria "potrebbe trasmettersi in modo asimmetrico all'Italia e aumentare ulteriormente i costi di finanziamento, mentre le nuove tensioni finanziarie globali potrebbero ridurre la disponibilita' di fondi, causando una contrazione della spesa pubblica e privata e riaccendendo le preoccupazioni sul legame tra debito sovrano, banche e aziende". E' quanto emerge nel documento che il Fondo monetario internazionale ha pubblicato a conclusione delle consultazioni Articolo IV con l'Italia. Secondo il Fmi, inoltre, "la crescita potrebbe essere influenzata negativamente da nuove impennate dei prezzi dell'energia, dalla frammentazione del commercio estero e degli investimenti o da un calo generalizzato della domanda esterna". (RCor)

L'economia italiana "ha resistito bene agli effetti della guerra in Ucraina", crescendo del 3,7% nel 2022, e "si dimostra resiliente agli shock avversi", tuttavia "restano rischi al ribasso". E' quanto emerge nel documento che il Fondo monetario internazionale ha pubblicato a conclusione delle consultazioni Articolo IV con l'Italia. Il documento mette anche in luce che "politiche che finiscano per rallentare la riduzione del debito pubblico o ritardi prolungati nel ricevere i fondi nell'ambito del programma NextGenerationEU potrebbero sollevare problemi di finanziamento". Secondo il Fmi, inoltre, "la crescita dovrebbe entrare in una fase di rallentamento". Il Fondo prevede che la crescita si riduca all'1,1% nel 2023 (confermate le stime precedenti) e allo 0,9% nel 2024 (dal precedente +1,1%), per poi risalire temporaneamente all'1,1% nel 2025. L'inflazione dovrebbe scendere al 5,2% nel 2023 e al 2,5% nel 2024, grazie al calo dei prezzi dell'energia e dei generi alimentari.
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Italia Informa n° 2 - Marzo/Aprile 2024
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