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Fisac Cgil: "Per Generali, Unipol, Intesa Vita e Mediolanum, utili 2023 a +57%"

- di: Redazione
 
Fisac Cgil: 'Per Generali, Unipol, Intesa Vita e Mediolanum, utili 2023 a +57%'

Un'analisi condotta dall'Ufficio Studi & Ricerche della Fisac Cgil e relativa sui bilanci di un campione di compagnie assicurative, evidenzia risultati da record, con Generali, Unipol, Intesa Vita e Mediolanum che hanno registrato un utile complessivo nel 2023 pari a 7,2 miliardi di euro, in crescita del +57%.

Fisac Cgil: "Per Generali, Unipol, Intesa Vita e Mediolanum, utili 2023 a +57%"

Generali ha registrato nel 2023 utili per 4,1 miliardi di euro, Unipol per 1,3 miliardi, Intesa Vita per 943 milioni e Mediolanum per 822 milioni: ai primi due, il report affianca altri due grandi player internazionali, come Allianz e Axa, con importanti realtà in Italia, registrando così un utile complessivo di 21,7 miliardi di euro (+43,9% sul 2022).

Nel settore danni gli eventi atmosferici hanno causato nel 2023 dei pagamenti per sinistri catastrofi naturali pari a 5,7 miliardi di euro, comportando anche un aumento dei combined ratio, ma l'aumento dei sinistri nel settore auto si è notevolmente attenuato: mentre il costo medio dei sinistri ha continuato ad aumentare, crescendo del 4% a causa dell’inflazione ancora elevata, la frequenza dei sinistri è diminuita dell’1%. I premi lordi danni sono incrementati del 7,7%, arrivando a 44,7 miliardi di euro.

Nel settore vita l’aumento dei tassi di interesse, si legge nello studio della Fisac Cgil, ha portato a un aumento dei riscatti anticipati e a un calo della nuova produzione. La raccolta netta vita nel 2023 è stata negativa sia per i prodotti di risparmio tradizionali che per quelli unit-linked. A fronte di premi contabilizzati pari a 100 miliardi di euro (-4,8%) si rilevano oneri per sinistri pari a 113,9 miliardi di euro (+45,2%). L’aumento dei tassi di interesse ha reso più attraenti gli investimenti alternativi, come i titoli di Stato italiani e i prodotti di risparmio delle banche, rallentando gli afflussi al settore assicurativo. Inoltre, i tassi di riscatto (misurati come importi di riscatto rispetto alle riserve dell’anno precedente) sono aumentati nel 2023 al 10,6% (erano al 6,7% nel 2022), un livello che non si vedeva da circa dieci anni. 

Il settore assicurativo si è confermato nel complesso molto solido e, come riporta la Fisac Cgil, presenta indici di solvibilità rassicuranti, coon l'indicatore passato da 247% nel 2022 al 258% nel 2023. L’analisi per settore di attività evidenzia come l’aumento dell’indicatore nel periodo dicembre ‘22 – dicembre ‘23 abbia riguardato le imprese Danni e Vita, presentando dinamiche diverse. In particolare, per quelle Danni il Solvency ratio è passato da 227% a 233%, mentre per le imprese Vita vi è stato un significativo incremento di 41 punti, fino al 254%.

La segretaria generale della Fisac Cgil, Susy Esposito (nella foto), ha commentato: "Si notta una estrema resilienza del settore, con un livello molto elevato di redditività, nonostante i sinistri record da catastrofi naturali e da elevati deflussi nel settore vita. Ora è tempo di trasferire questi risultati alla contrattazione. È chiara la tendenza verso una forte redditività. Il settore assicurativo si conferma decisamente in buona salute. I risultati record dovranno adesso riversarsi sul fronte della contrattazione, a tutti i livelli: nazionale, aziendale e di gruppo, dando alle lavoratrici e ai lavoratori i riconoscimenti che meritano. Una contrattazione che va sviluppata e che deve allargarsi all’intera filiera assicurativa, dando risposte al rinnovo di contratti attesi come quello Anapa e Anagina".

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