Eurozona: dalla Commissione stime in calo, con l'Italia a forte rischio ribasso

- di: Redazione
 
Tutto il pessimismo che si respirava sulla situazione economica italiana ha avuto conferma nelle stime che l'Ue sulla crescita per l'eurozona e che per l'Italia segnalano un ''forte rischio ribasso''.
Alla base di tutto c'è, ovviamente, l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, con l'incertezza che ha determinato sulla ripresa economica, che pure, fino a poche mesi fa, era evidente e che si è fortemente ridimensionata con l'esplodere della guerra, con tutte le conseguenze negative che ha determinato.
A cominciare dall'aumento esponenziale dei prezzi delle materie prime.

La Commissione europea vede le stime in calo, con l'Italia a rischio ribasso

In questo panorama si inseriscono, con tutti i segnali negativi che ne discendono, i fenomeni inflattivi che si sono manifestati ovunque, anche al di fuori dell'eurozona.
I contraccolpi della crisi sono evidenti nella stima della crescita nella zona euro che, secondo la Commissione, nel 2022 dovrebbe attestarsi al 2,7, mentre l'anno prossimo dovrebbe essere al 2,3% nel 2023.
Un evidente passo indietro rispetto alle previsioni di febbraio, secondo cui l'economia nella zona euro sarebbe cresciuta del 4% quest'anno e del 2,7% l'anno prossimo.
Le previsioni della Commissione riguardo all'Italia ricalcano quelle generali. La crescita nel 2022 dovrebbe essere del 2,4% (a fronte di un 4,1 di febbraio), mentre quella del 2023 non dovrebbe andare oltre l'1,9% (quando prima si pensava ad un +2,3%).

Non meno fosche le considerazioni legate all'energia, essendo il Paese uno dei maggiori importatori di gas naturale russo tra quelli dell’Unione europea, quindi maggiormente esposto a eventuali ''brusche interruzioni delle forniture'' di idrocarburi.
Neanche la ripresa del turismo viene vista come di grande aiuto per sostenere le esportazioni dei servizi, essendo giudicato impossibile un ritorno ai numeri pre-pandemici prima del prossimo anno.
Per quanto riguarda i conti pubblici, per l'Italia la Commissione europea prevede per quest'anno un deficit del 5,5% del Pil, in calo al 4,3% del Pil nel 2023 (rispetto al 7,2% del 2021). L'andamento del debito viene previsto in calo nel triennio, passando dal 150,8 % del 2022 al 146,8%.

Il commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni, rispondendo alle domande dei giornalisti, pur ammettendo che l’Italia, nell'ambito del bilancio, ha ancora margine di manovra, ha chiesto comunque ''prudenza''. Ovvero, se saranno emesse delle misure di sostegno esse devono essere frutto di tagli alla spera o all'aumento del gettito fiscale.
Intanto per la prossima settimana potrebbe esserci una decisione della Commissione in merito al Patto di Stabilità.

Lo scenario disegnato per l'inflazione prevede che nel 2022 nella zona euro i prezzi del consumo dovrebbero salire sino al 6,1% nel 2022 (toccando anche il +6,9% nel secondo trimestre), per poi calare al 2,7% nel 2023.
Le previsioni dell'inflazione per l'Italia sono del 5,9% nel 2022 e del del 2,3% l’anno prossimo.
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