Verso le europee - Lupi (Noi Moderati): "Rafforzare il Ppe per fare più forte l'Italia in Europa"

- di: Cristina Volpe
 
Maurizio Lupi, 64 anni, ex ministro e con alle spalle una carriera politica che lo ha anche portato a sedere nel governo (da Ministro delle Infrastrutture) e ai vertici delle Istituzioni (da vicepresidente dell Camera) è un uomo politico di lunga esperienza e al quale tutti riconoscono un grande equilibrio. Oggi la sua formazione politica, Noi Moderati, è parte ascoltata della coalizione di governo e, per le elezioni europee, correrà insieme a Forza Italia. 
Con questa all'onorevole Lupi, Italia Informa comincia la pubblicazione di una serie di interviste ai protagonisti della nostra vita politica, con un occhio alla prossima scadenza elettorale.

Onorevole Lupi, è la prima volta che Forza Italia accetta di inserire all'interno del suo simbolo quello di un altro partito, pur avendone ospitati, in passato, suoi rappresentanti nelle proprie liste: come significa questo ''correre'' insieme a Forza Italia?
Noi Moderati e Forza Italia si riconoscono nella grande famiglia europea del Ppe e abbiamo deciso di presentarci insieme, per queste elezioni europee. proprio con l’obiettivo di rafforzarlo: più forte è il Ppe in Italia, più è forte l'Italia in Europa. Con una guerra in Europa ed una in Medio Oriente, con una situazione di tensione internazionale palpabile, non è il momento dei facili slogan, ma quello di  lavorare per costruire una nuova Unione Europea, più coesa politicamente, più forte sullo scenario geopolitico, capace di avviare una transizione green meno ideologica e più pragmatica, attenta alle vere esigenze delle persone, delle famiglie e delle imprese. Il Ppe continuerà ad essere il primo partito ed il perno di ogni futura alleanza, per questo vogliamo rafforzare l’asse con i conservatori ed i liberali, non con le forze di estrema destra che fanno dell'antieuropeismo una bandiera. Solo con una forza riconosciuta e con grandi capacità di coesione come il Ppe potremo avere un’Europa più forte. E il mondo ha bisogno di un’Europa più forte.

Spesso alcune sue prese di posizione, anche verso gli alleati (penso ad esempio quelle sulla candidatura del generalre Vannacci), poi vengono seguite anche da altri partiti di centro destra, e soprattutto da Tajani: è frutto di una strategia o vi trovate comunque in piena sintonia su molti argomenti?
Nessuna tattica, semplice sintonia, basata sui valori fondanti dei nostri partiti, che indicano una strada per affrontare le sfide che ci vengono poste. Noi Moderati è - per citare il famoso slogan di Jaques Seguela ideato per la campagna di Mitterand, una ''forza tranquilla'', moderata, che lavora alla risoluzione pratica dei problemi, che vengono affrontati senza ideologia preconcetta, ma sulla base dei fatti e sempre mettendo al centro la persona. In campagna elettorale, peraltro, è normale che ogni partito tenda a rafforzare la sua identità e c'è chi lo fa in maniera più marcata, magari alzando i toni o lanciando ballon d'essai. Non ho difficoltà a dire che spesso sono stato contrario a certe posizioni di Vannacci e continuo a pensare che chiunque abbia un ruolo pubblico o istituzionale debba stare attento alle cose che dice ed al modo in cui le dice. Dovrebbe essere una regola aurea, ma da anni, ormai, il dibattito politico si è trasformato e si è affermata una forma di comunicazione che predilige i toni alti, gli attacchi personali e, talvolta, le volgarità. Non ci appartiene e vorremmo che non appartenesse neanche agli altri partiti.

Considerato che alcune parti politiche abbiano colto con favore le parole di Stoltenberg sull'utilizzo delle armi NATO contro obiettivi russi, quale è la sua idea in proposito? 
Sostenere l’Ucraina contro l’aggressione subita dalla Russia è un nostro preciso dovere, è il solo modo per potere arrivare a una pace giusta e difendere il diritto internazionale. L’Ucraina sta combattendo una battaglia per la propria sopravvivenza, per la libertà e l’autodeterminazione. Siamo contrari ad un impegno militare diretto dell’Italia, ma deve essere chiaro a tutti che una capitolazione dell’Ucraina metterebbe a rischio la sicurezza dell’Europa intera. Per questo è doveroso continuare a sostenere la resistenza ucraina, in tutti i modi, ma senza abbandonare i canali della diplomazia.
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