Bruxelles anticipa il check sul bando 2035 e apre alla “neutralità tecnologica”. Spingono Berlino e Roma; l’industria chiede flessibilità, ambientalisti in allarme. Sul tavolo anche il target clima 2040 con margini per i crediti internazionali.
L’Europa mette la retromarcia di sicurezza sulla transizione auto. A Bruxelles si prepara una revisione anticipata del divieto di immatricolare nuove vetture a benzina e diesel dal 2035, con la Commissione pronta a portare al Consiglio entro fine anno un pacchetto che ri-apre la porta a e-fuel e biocarburanti avanzati nel perimetro della cosiddetta neutralità tecnologica.
Cosa cambia davvero
Il quadro vigente – taglio del 100% delle emissioni allo scarico per auto e furgoni nuovi dal 2035 – resta, ma la verifica politica arriva prima: non più nel 2026, bensì già a fine 2025. Nel pacchetto: più realismo su domanda, costi dell’energia e infrastrutture, incentivi mirati alle flotte e una “piccola e-car” europea per difendere competitività e occupazione.
Il fattore Merz (e la politica industriale)
Da quando è cancelliere, Friedrich Merz spinge per ammorbidire il 2035, archiviando l’idea di un monocanale elettrico. “La transizione va accompagnata, non imposta”, ha ribadito nelle ultime settimane, dopo aver respinto l’ipotesi di obblighi EV per le grandi flotte già dal 2030.
Roma punta sui biocarburanti
L’Italia insiste sui biocarburanti avanzati come ponte tecnologico e leva per filiere nazionali. L’obiettivo è ottenere piena dignità regolatoria per i biofuel accanto all’elettrico, in un’ottica di neutralità tecnologica e sicurezza energetica.
Le richieste dell’industria
I costruttori e i fornitori chiedono flessibilità: riconoscere carburanti a emissioni nette zero, ritarare obiettivi e sanzioni, e premiare gli investimenti. Le ONG climatiche avvertono però che un allentamento rischia di raffreddare gli investimenti e creare incertezza regolatoria.
Il nodo clima 2040
Il target Ue al 2040 punta a un taglio del 90% delle emissioni nette rispetto al 1990, con un margine per utilizzare fino al 3% di crediti internazionali di alta qualità. È una valvola di sicurezza per evitare colpi alla competitività mantenendo la traiettoria al 2050.
Cosa aspettarsi al vertice
I leader dovranno fissare linee guida su biofuel ed e-fuel, definire criteri misurabili per la verifica di fine anno e instradare i ministri dell’Ambiente verso quote e metodi in vista della Cop30 di Belém. Messaggio atteso: clima credibile e industria in marcia.