Il supercomputer Fugaku dai modelli sul Coronavirus all'utilizzo da parte delle aziende

- di: Jean Aroche
 
Fugaku, il supercomputer più veloce al mondo, progettato e realizzato in Giappone, attualmente utilizzato nella ricerca per combattere il coronavirus, è passato dalle operazioni parziali a quelle su vasta scala. Sviluppato congiuntamente dall'istituto di ricerca Riken e dal principale produttore di computer Fujitsu, Fugaku ha anticipato l'entrata in piena attività, che era prevista per il primo aprile.

Il supercomputer, avviato parzialmente per studiare le misure preventive contro il virus, sarà ora utilizzato per un'ampia gamma di altri campi, comprese le applicazioni industriali. In particolare, nel 2021, sarà utilizzato per condurre ricerche per prevedere i temporali torrenziali e per sviluppare nuovi farmaci, oltre a lavorare sulle misure anti-Coronavirus. Si prevede inoltre che venga utilizzato in settori industriali.

Quando il predecessore di Fugaku, il supercomputer K, ha iniziato le operazioni, le aziende potevano utilizzare solo circa il 5% della sua capacità di calcolo totale.
Con Fugaku, questa percentuale è salita al 15%, con la possibilità concreta che aumenti ancora.
Tra le possibilità di utilizzo di Fugaku c'è la ricerca della Japan Automobile Manufacturers Association di trovare nuovi modi per sviluppare e migliorare le autovetture, contenendo le spese. Un altro esempio di possibile utilizzo viene dalla Sumitomo Rubber Industries nella ricerca sulle strutture molecolari dei materiali in gomma e per impedire il deterioramento dei pneumatici.
Fugaku e i suoi sviluppatori stanno anche attirando maggiore attenzione da parte di soggetti stranieri, come conferma l'ordine per realizzare un sistema di supercomputer per il Portogallo, che dovrebbe essere utilizzato nelle istituzioni accademiche lusitane.

Fugaku, messo al primo posto al mondo nella Top 500 della classifica della velocità di calcolo dei supercomputer, ne può eseguire oltre 400 quadrilioni al secondo, le sue capacità di calcolo sono circa 100 volte superiori a quelle del supercomputer K, suo predecessore. Lo sviluppo di Fugaku è costato circa 130 miliardi di yen (1,2 miliardi di dollari).
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