I vincitori di Eni Award 2024: talenti e innovazione al servizio di energia e ambiente

- di: Barbara Bizzarri
 

La cerimonia di premiazione si terrà il 15 ottobre al Quirinale alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella, ma Eni intanto ha reso noti i nomi di ricercatori e scienziati vincitori della sedicesima edizione di Eni Award, premio istituito nel 2007 e divenuto nel corso degli anni un punto di riferimento a livello internazionale per la ricerca nei campi dell'energia e dell'ambiente con lo scopo di promuovere innovazioni d’avanguardia in ambito di efficienza energetica, produzione sostenibile di energia, decarbonizzazione e tutela dell’ambiente, premiando scienziati affermati della ricerca scientifica mondiale e sostenendo le nuove generazioni di ricercatori nel loro lavoro. I vincitori di Eni Award 2024 sono stati selezionati dalla Commissione Scientifica del premio, composta da scienziati di fama internazionale tra cui due Premi Nobel.

I vincitori di Eni Award 2024: talenti e innovazione al servizio di energia e ambiente

Segnalati da Eni anche i vincitori della menzione speciale “Eni Joule for Entrepreneurship”, istituita a partire dal 2021, la cui mission è promuovere l’imprenditorialità innovativa e sostenibile nel campo della decarbonizzazione di processi e prodotti, dell’economia circolare e della lotta al cambiamento climatico. Il premio Transizione Energetica, uno dei tre riconoscimenti principali,  valorizza le migliori innovazioni per la decarbonizzazione del sistema energetico, è stato assegnato a Marc FONTECAVE del College de France (Francia). Traendo ispirazione dai sistemi biologici, la ricerca del professor Fontecave si concentra sullo sviluppo di nuovi sistemi catalitici ed elettrocatalitici migliorando in modo significativo i processi di conversione dell’anidride carbonica e del monossido di carbonio in prodotti di elevato interesse, tra cui etilene e alcoli (etanolo, propanolo). Il premio Frontiere dell’Energia, per ricerche sulle fonti rinnovabili e sullo stoccaggio dell’energia, è stato assegnato al Professor Nam-Gyu PARK della Sungkyunkwan University (Corea del Sud) per la sua ricerca pioneristica nel campo delle perovskiti, materiali innovativi utilizzati nei dispositivi fotovoltaici di terza generazione.

Il professore ha contribuito significativamente al miglioramento della stabilità di questi materiali nonché all’incremento della loro efficienza, requisiti fondamentali per portare questa tecnologia sul mercato. Soluzioni Ambientali Avanzate, dedicato a ricerche per la salvaguardia e l’uso sostenibile delle risorse naturali, è stato assegnato a Holger BRAUNSCHWEIG dell’ateneo tedesco Julius-Maximilians-Universität. Il professor Braunschweig ha sviluppato nuovi catalizzatori, che non contengono metalli pesanti, per produrre composti di azoto (utilizzati ad esempio nel settore agricolo ed in campo farmaceutico) in maniera più sostenibile e con minore impatto ambientale, sia in termini di consumo energetico che di gestione dei rifiuti. Il premio Giovane Ricercatore dell’Anno, rivolto a ricercatori che hanno conseguito il dottorato di ricerca in università italiane, è stato assegnato a Elvira Spatolisano Stefano Toso.

Elvira Spatolisano, proveniente dal Politecnico di Milano, nella sua tesi di dottorato ha identificato due tecnologie innovative per la valorizzazione dell’acido solfidrico, un composto chimico presente nel gas naturale che deve essere rimosso per l’utilizzo del gas stesso: la prima tecnologia è un processo che produce una miscela acquosa di composti di zolfo, utilizzabile come fertilizzante o ammendante di terreni basici; la seconda è basata su un processo termocatalitico che converte l’acido solfidrico in idrogeno senza produzione associata di anidride carbonica. Toso ha svolto il suo dottorato di ricerca presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, studiando una classe emergente di materiali semiconduttori, mettendo a punto un metodo di sintesi pioneristico per la preparazione di nanocristalli utilizzabili, ad esempio, in celle solari innovative.

La sezione Giovani Talenti dall’Africa, istituita nel 2017 in occasione del decennale di Eni Award e dedicata ai giovani talenti dal Continente Africano, conferisce, in questa edizione, quattro premi, assegnati a Favour Agbajor della Durban University of Technology (Sudafrica), a Petra Kienyiy Chui della Egerton University (Kenya), a Lakhdar Hamidatou della Ecole Nationale Polytechnique de Constantine  (Algeria), e a Nomthandazo Precious Sibiya della Durban University of Technology (Sud Africa). I vincitori ricevono una borsa di studio per sostenere un corso di dottorato della durata di tre anni presso un’università italiana per proseguire le loro ricerche. Agbajor lavorerà per migliorare l'efficienza energetica degli edifici, introducendo una configurazione innovativa, basata sull'integrazione di pannelli fotovoltaici e di un sistema di raffrescamento radiante. Chui si occuperà di studiare la fattibilità della produzione di combustibili da rifiuti plastici analizzando le implicazioni per l’economia circolare del Camerun, in termini di diminuzione dell’inquinamento da plastica e riduzione dell’incenerimento e delle discariche. La ricerca di Hamidatou riguarderà lo sviluppo di nuovi kit di raffreddamento per pannelli fotovoltaici. Il raffreddamento con materiali a cambiamento di fase (PCM, Phase Change Materials) offre vantaggi significativi, aumentando l’efficienza della conversione dell’energia solare in energia elettrica. Sibiya, infine, si propone di utilizzare scarti agricoli, facilmente reperibili, economici ed ecologici, come assorbenti per il biosorbimento dei metalli pesanti dalle acque reflue industriali.

Per la sezione Riconoscimento all’Innovazione Eni, che elegge i progetti più innovativi sviluppati da ricercatori ed esperti tecnici Eni, sono stati premiati Cristina Bonanomi, Rino Bonetti, Silvia Pavoni (Eni), Davide Moscatelli, Edoardo Terreni (PoliMI) per l’idea brevettuale relativa ad un processo di produzione di bio-olio a partire dalla lignina; Riccardo Borgomaneri, Luigi Colombo, Francesca Galimberti, Samuele Gori, Alberto Landoni, Nicoletta Panariti, Rita Ponzo (Eni) per la soluzione tecnologica innovativa “Bio-Slurry”, un processo a un solo stadio per convertire bio-feedstock altamente contaminati in prodotti di valore; Mirko Barbavara, Gabriele Bianchi, Stefano Cardamone, Lino Carnelli, Davide Deriu, Carla Lazzari, Nicola Mancini, Tamara Passera, Giuseppe Sabetta (Eni) per la soluzione tecnologica di un sistema di stoccaggio di energia termica (Eni TES – Thermal Energy Storage).

Le menzioni “Eni Joule for Entrepreneurship” sono state assegnate alle startup HBI - Human Bio Innovation che ha sviluppato e brevettato una tecnologia per il trattamento dei fanghi di depurazione in maniera circolare; SLY che ha sviluppato tecnologie AI all'avanguardia per l'identificazione e la classificazione ultra-precoce degli incendi boschivi e, infine, RarEarth che sviluppato un processo chimico innovativo per il riciclo di terre rare (Neodimio-Ferro-Boro) da motori elettrici di veicoli a due ruote.

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