Archeologia, Egitto: scoperto dopo dieci anni di ricerche l’ingresso di un tempio tolemaico
- di: Barbara Bizzarri
Dopo oltre un decennio di ricerche effettuate congiuntamente dal Consiglio supremo di Archeologia egiziano in collaborazione con l’Università di Tubinga, gli archeologi ritengono di aver rinvenuto nella regione di Sohag l’ingresso di un tempio rupestre risalente all’epoca tolemaica e probabilmente dedicato al culto di Min, divinità preposta alla rigenerazione. Il progetto attuale deriva dalle esplorazioni condotte da Flinders Petrie nel 1907-1908 e successivamente dall’Egyptian Antiquities Organization tra il 1981 e il 1997. Nonostante i progressi, un terzo del tempio di Tolomeo XII, principale struttura del complesso, era ancora sepolto quando l’Università di Tubinga ha avviato gli scavi.
Archeologia, Egitto: scoperto dopo dieci anni di ricerche l’ingresso di un tempio tolemaico
Questo tempio, costruito tra l’81 a.C. e il 138 d.C., fu decorato nel corso di oltre due secoli, con contributi di Tolomeo XII e successivi imperatori romani come Tiberio, Claudio e Adriano. Gli scavi condotti dal 2012 hanno riportato alla luce circa 400 blocchi decorativi caduti, ciascuno del peso di 34 tonnellate, che sono stati catalogati e analizzati per comprendere meglio la storia del sito. L’ingresso del Tempio di Athribis, affiancato da due torri imponenti, si erge come testimone di un complesso sacro che un tempo si estendeva per oltre 30 ettari: un vasto spazio che comprendeva necropoli, cave e insediamenti, in un centro religioso e sociale di primaria importanza. Athribis, conosciuta dagli antichi greci come Triphieion, ospitava il culto di Min, una delle più antiche divinità egizie, insieme a quello della dea leonessa Repyt e del dio bambino Kolanthes.
Il team di Tubinga, guidato dal professor Christian Leitz e dal responsabile degli scavi Marcus Müller, ha lavorato dal 2022 con Mohamed Abdelbadia, dell’Autorità per le Antichità egiziane. Gli scavi, iniziati oltre un decennio fa, sono finanziati dalla Fondazione tedesca per la ricerca e rientrano in un più ampio progetto di indagine archeologica sul distretto templare, che si estende su un’area di 30 ettari.
Il tempio monumentale è largo 51 metri, e originariamente le torri raggiungevano i 18 metri di altezza ma oggi ne restano soltanto cinque, poiché gran parte del materiale è stata riutilizzata come pietra da cava, un’operazione datata al 752 d.C. grazie al ritrovamento di una moneta.
Gli archeologi hanno scavato nella torre settentrionale e nel cancello d’ingresso, recuperando rilievi straordinari. Tra questi, figurano rappresentazioni di Tolomeo VIII, re del II secolo a.C., che offre sacrifici alla triade divina. Le iscrizioni geroglifiche indicano che fu proprio Tolomeo VIII a commissionare la decorazione e la costruzione del pilone.
Nella torre nord, è stata scoperta una camera sconosciuta, lunga circa sei metri e larga tre, utilizzata inizialmente per conservare utensili e successivamente per immagazzinare anfore. Il soffitto della stanza è stato liberato da un enorme blocco di pietra di circa 20 tonnellate, rimosso con tecniche avanzate che hanno coinvolto cuscini d’aria, impalcature di legno e rulli. Un corridoio collega la camera all’ingresso principale, rendendola dunque accessibile anche dall’esterno. L’ingresso è decorato con rilievi raffiguranti la dea Repyt e il dio Min, accompagnati da figure stellari con teste di falco e ibis, utilizzate per misurare il tempo durante la notte.
Durante i lavori nel sito, sono stati recuperati più di 30.000 ostraka, frammenti di ceramica o pietra incisi con scritture in antichi dialetti. Questi reperti offrono preziosi dettagli sulla vita amministrativa, economica e religiosa dell’epoca, ampliando la comprensione del contesto storico.
L’esplorazione della camera meridionale del tempio, già parzialmente documentata nel XX secolo da un’équipe britannica, è stata completata, rivelando nuovi elementi strutturali e decorativi che permettono di approfondire la conoscenza della funzione e del simbolismo del tempio, che risale a un’epoca caratterizzata dall’interazione tra le tradizioni egizie e le influenze greche. Tolomeo VIII governò con la sorella Cleopatra II e la moglie Cleopatra III, in un periodo segnato da un sincretismo culturale che si riflette chiaramente nella concezione e nelle decorazioni del tempio.
Un elemento unico nella struttura dell’ingresso al tempio è una seconda porta sulla facciata, che conduce a una scala composta da almeno quattro rampe che dava accesso al piano superiore, attualmente distrutto, dove si ipotizza fossero collocati ulteriori depositi. Gli archeologi stanno ora concentrando gli sforzi sulla ricerca del presunto santuario rupestre. Secondo il professor Leitz, la presenza di blocchi di calcare finemente lavorati su una parete di roccia tagliata verticalmente potrebbe indicare l’ingresso di un antico santuario. Le decorazioni ritrovate, tra cui un fregio raffigurante un cobra, confermano l’importanza del sito e suggeriscono che la porta di accesso al santuario possa essere ancora nascosta dietro le macerie: nonostante le indagini archeologiche siano iniziate oltre un secolo fa, infatti, gran parte dell’area rimane ancora da scavare.