Giorgetti: "L'azione del governo deve ispirare credibilità"

- di: Claudia Loizzi
 
Le azioni del governo devono essere sempre all'insegna della credibilità, soprattutto in un periodo che è ''anormale''.
Fedele al suo personaggio - poche parole, se non quando servono - il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, non si è perso in troppi giri di parole per spiegare la delicatezza del periodo che il Paese sta attraversando e come sia, di conseguenza, necessario muoversi con attenzione, concretezza e soprattutto, ha detto, ispirando ''credibilità''.
L'occasione è stata Atreju, la manifestazione di Fratelli d'Italia, alla quale Giorgetti è intervenuto per ribadire che ''quando si parla di economia italiana non possiamo ignorare che siamo inseriti in contesto più ampio", dove eventi straordinari, ma che si sono protratti o sono ancora in corso, come guerre e pandemia, "hanno avuto impatto sui debiti pubblici''.

Giorgetti: "L'azione del governo deve ispirare credibilità"

Anche perché, ha detto il ministro, ''non siamo in un periodo normale, ma anormale'', un periodo che, ha spiegato, ''costringe chi è più indebitato ad avere accortezza e attenzione".
Da qui la necessità che il governo agisca affinché ogni sua mossa, ogni iniziativa infonda sicurezza. In proposito Giorgetti ha spiegato che "qualsiasi tipo di azioni che fa il governo devono ispirare credibilità, serietà perché ogni due settimane soggetti finanziari internazionali comprano il nostro debito e noi paghiamo di più o di meno in base alla affidabilità che abbiamo generato".
Ma, nel suo intervento, Giorgetti ha voluto riservare una stoccata all'Europa, quella che si muove tra i palazzi del potere di Bruxelles, che ha definito ''incapace di prendere decisioni in tempi tempestivi e strategici, è impossibile decidere", facendosi tagliente quando ha detto che adesso l'Ue "funziona come un'assemblea di condominio".

"Quello che ho capito - ha quindi aggiunto - è che manca la dimensione politica dell'Europa, perché la politica è il concetto associato a decisione".
E in questo momento il confronto con l'Ue ha un nome ben preciso, Patto di stabilità, con il corollario che lo caratterizza tra esigenze dei singoli Paesi a vederne modificati i parametri e il rigorismo che alcuni partner europei sbandierano come se fosse l'ultima ridotta a difesa della patria.
Parlando del Patto di stabilità, Giorgetti ha detto che, nonostante che "le negoziazioni siano andate avanti", realisticamente le possibilità che si arrivi ad un accordo la settimana prossima sono "scarse".
"Non ho niente contro le videoconferenze", ha detto Giorgetti, contrario a chiudere in video un accordo "che condiziona l'Italia per i prossimi anni. Quindi un Ecofin in presenza è più opportuno". Negoziato che, ad avviso del ministro, "andrà avanti finché ci saranno condizioni anche politicamente diverse".

Giorgetti ha, quindi, affrontato uno dei temi politicamente più caldi di questo periodo, il ''superbonus edilizio' che poteva avere senso ''nel momento di massimo dolore", ma poi andava ''ridotto''.
Usando una metafora forte, Giorgetti ha detto, parlando della misura, che ''ora gli abbiamo messo sopra un sacco di sabbia, ma continua a emanare radioattività", spiegando che "il conto da pagare è, ahimè, arrivato a 94 miliardi e entro fine anno sforeremo i 100".

Né meno incisivo è stato quando, dopo avere detto di non avere mai cambiato idea sul Superbonus, ha ricordato d'averlo ''paragonato alla morfina di Stato. Perché quando fai un'operazione hai dolori e ti danno morfina, poi vaneggi, poi succede che l'anestetista giorno per giorno deve ridurre la morfina, ma normalmente il paziente ne vuole ancora. E così è andata col Superbonus". "E' come l'energia nucleare: in tanti sono a favore, in tanti contro. Ovviamente ci sono degli aspetti da considerare sull'economia ma anche sui conti pubblici, il richiamo alla radioattività non è casuale. Vediamo, stiamo monitorando".
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