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Conti correnti nel mirino: 2 milioni di truffe, giovani i più esposti

- di: Bruno Legni
 
Conti correnti nel mirino: 2 milioni di truffe, giovani i più esposti
Conti correnti nel mirino: truffe boom, giovani più esposti
Oltre 2 milioni di italiani caduti vittima di raggiri nel 2024: dai bonifici istantanei ai finti call center, ecco come non farsi fregare.

Nel panorama digitale italiano le truffe legate ai conti correnti stanno assumendo proporzioni preoccupanti. Un’indagine recente — insieme a un rapporto sugli illeciti nei pagamenti — mette in luce statistiche, modus operandi, fasce più vulnerabili e misure di difesa che ogni correntista deve conoscere. Ecco un’analisi aggiornata.

Frodi in cifre: quanto costa il 2024

Nel periodo luglio-dicembre 2024 il valore dei soli bonifici fraudolenti ha raggiunto 65,5 milioni di euro. Nell’intero 2024 oltre 2 milioni di italiani risultano vittime di raggiri legati ai conti correnti, per un danno economico stimato superiore a 970 milioni. La crescita colpisce soprattutto i bonifici, mentre le frodi con carte e moneta elettronica, pur rilevanti, mostrano segnali di flessione nei valori.

Chi sono le vittime: più giovani, meno prudenti

Contro il luogo comune, non sono gli anziani il target principale. Nella fascia 18-24 anni quasi un 10% dichiara di aver subito una truffa o un tentativo, ben sopra la media nazionale (circa 4,7%). Tra i 25-34enni la quota supera il 7%. Talvolta si sottovalutano i rischi, si confida troppo nella tecnologia o si fatica a distinguere una richiesta lecita da una frode ben camuffata.

Come agiscono i truffatori: trucchi e stratagemmi

I canali più usati restano le false email e i finti call center, seguiti da sms ingannevoli e siti web clone. Crescono le frodi da manipolazione del pagatore (social engineering): la vittima viene guidata a eseguire un pagamento verso un conto fraudolento, spesso sotto pressione o con urgenze inventate. I bonifici istantanei presentano rischi più elevati dei bonifici ordinari, anche per l’irreversibilità dell’operazione.

Le novità normative: cosa cambia

Nel 2025 entra l’obbligo per i prestatori di servizi di pagamento di verificare la corrispondenza tra IBAN e beneficiario in tempo reale, prima dell’autorizzazione di un trasferimento (anche istantaneo). Resta centrale l’autenticazione forte del cliente (SCA), che richiede una doppia verifica dell’identità tramite fattori indipendenti. Alcune operazioni ridotte o verso beneficiari fidati possono restare esenti, ma la soglia di attenzione deve rimanere alta.

Perché così poche denunce

Circa 4 vittime su 10 non denunciano. I motivi più indicati sono un “danno economico considerato basso” e il sentirsi “ingenui per essere caduti nella trappola”. Questo silenzio riduce le possibilità di rimborso e ostacola la prevenzione collettiva.

Tassi di frode: rischi relativi

In prospettiva, il tasso di frode complessivo dei bonifici resta molto basso sul totale delle transazioni, più alto per i bonifici istantanei e per le casistiche di social engineering. Per carte e moneta elettronica i tassi sono diversi ma tendenzialmente stabili. Il punto, tuttavia, è la gravità del danno per il singolo quando la frode va a segno.

Cosa fare per difendersi: vademecum

Mai condividere credenziali via email o telefono: le banche non chiedono user, password o codici in questi canali. Attivare le notifiche (sms o app) per bonifici, prelievi e addebiti. Verificare sempre il protocollo HTTPS e usare reti sicure: evitare Wi-Fi pubblici per operazioni bancarie. Valutare con prudenza i bonifici istantanei. In caso di sospetto, contattare subito la banca e, se necessario, rivolgersi ai canali di risoluzione delle controversie.

Prospettive: cosa si può migliorare

Serve più educazione finanziaria digitale nelle scuole e campagne informative permanenti. Occorrono procedure di rimborso più rapide per chi non ha colpa grave e maggiore trasparenza sui dati delle frodi, così da incoraggiare le denunce e rafforzare la prevenzione. 

Le truffe sui conti non sono un’ombra lontana ma una realtà quotidiana, soprattutto per i più giovani. Le cifre parlano chiaro: danni ingenti, metodi in evoluzione, pressione psicologica sulle vittime. Con regole più stringenti, strumenti di protezione e soprattutto consapevolezza, il rischio si può ridurre in modo significativo.

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