L'Unione Europea punta a mettere un freno all’esplosione dell’e-commerce low cost cinese. La Commissione Europea ha pubblicato una comunicazione ufficiale in cui sollecita i governi degli Stati membri ad adottare rapidamente la riforma delle dogane proposta nel 2023, con l'obiettivo di rimuovere l'esenzione dai dazi per i pacchi di valore inferiore a 150 euro. Ma non solo: Bruxelles propone anche di valutare una "commissione di gestione" destinata a coprire i costi amministrativi e doganali derivanti dai controlli di conformità sui prodotti importati da piattaforme come Shein e Temu.
E-commerce low cost e concorrenza sleale: l’UE valuta nuove commissioni per le piattaforme cinesi
Una stretta che si inserisce in un contesto di crescente preoccupazione da parte dei produttori europei e delle istituzioni, preoccupati per l’impatto che il boom delle vendite online a basso costo sta avendo sulla competitività delle aziende europee, sulla sicurezza dei consumatori e sulla lotta alla contraffazione.
Un mercato da 4,6 miliardi di euro e 12 milioni di pacchi al giorno
Le cifre danno la misura del fenomeno. Solo nel 2024, secondo i dati della Commissione Europea, il valore complessivo dei beni di piccolo valore importati nell’UE ha raggiunto i 4,6 miliardi di euro, con 12 milioni di pacchi in arrivo ogni giorno.
Numeri che raccontano di un cambiamento radicale nelle abitudini di consumo: il successo delle piattaforme cinesi di e-commerce è legato a una strategia commerciale aggressiva, che combina prezzi ultra competitivi, spedizioni rapide e una massiccia presenza sui social media, spesso con campagne promozionali mirate al pubblico più giovane.
Ma il modello di business di questi colossi digitali si basa anche su una struttura fiscale e logistica che consente loro di aggirare molte delle regole a cui sono sottoposti i produttori e i distributori europei. L’esenzione doganale per i pacchi di valore inferiore a 150 euro, introdotta inizialmente per semplificare il commercio transfrontaliero, è diventata negli anni un’arma a doppio taglio: oggi favorisce la concorrenza sleale e rende difficile per le autorità doganali effettuare controlli sistematici sulla qualità e sicurezza dei prodotti in arrivo.
Contraffazione e sicurezza: il rischio di prodotti non conformi
Un altro elemento di forte preoccupazione riguarda la qualità e la conformità dei prodotti importati. Secondo i dati della Commissione, nel 2023 sono stati sequestrati alle frontiere europee 17,5 milioni di articoli contraffatti, molti dei quali provenienti dalla Cina e venduti attraverso piattaforme di e-commerce.
Abbigliamento, cosmetici, giocattoli, dispositivi elettronici e accessori per la casa: spesso questi prodotti non rispettano gli standard europei in termini di sicurezza, tutela ambientale e diritti dei lavoratori. L’assenza di controlli adeguati fa sì che migliaia di articoli potenzialmente pericolosi entrino nel mercato europeo senza alcuna verifica.
Le autorità doganali dei singoli Stati membri si trovano dunque a dover gestire un volume di importazioni sempre più difficile da monitorare, con risorse limitate e una normativa che, fino ad oggi, ha consentito margini di manovra troppo ampi per le piattaforme extra-UE.
Le misure proposte: stop all’esenzione e nuove commissioni sui controlli
Per contrastare questa situazione, la Commissione Europea ha individuato due principali linee di intervento:
Eliminazione dell'esenzione doganale per i pacchi di valore inferiore a 150 euro
Oggi, un prodotto acquistato su Temu o Shein per meno di 150 euro può entrare nel mercato europeo senza il pagamento di dazi e senza particolari controlli. Con la riforma doganale proposta, questa agevolazione verrebbe rimossa, garantendo un trattamento più equo tra i prodotti importati e quelli venduti da aziende europee.
Introduzione di una "commissione di gestione" per i controlli di conformità
Le nuove misure prevedono la possibilità di introdurre una tariffa aggiuntiva per coprire i costi amministrativi e operativi dei controlli doganali .Questa commissione servirebbe a finanziare un aumento delle ispezioni sui prodotti importati, migliorando la capacità di individuare articoli non conformi o contraffatti.
Se approvate, queste misure cambierebbero radicalmente il panorama dell’e-commerce internazionale, mettendo fine al vantaggio competitivo di cui hanno goduto finora le piattaforme cinesi.
Impatto sulle imprese e sui consumatori europei
Il dibattito sulla regolamentazione dell’e-commerce low cost è destinato a sollevare forti reazioni, sia da parte delle imprese che da parte dei consumatori.
Le imprese europee salutano con favore l’iniziativa di Bruxelles, nella speranza che una maggiore equità fiscale e doganale possa ridurre la pressione competitiva di prodotti venduti a prezzi stracciati. Settori come la moda, il tessile e l’elettronica di consumo sono tra i più colpiti dalla concorrenza dei giganti dell’e-commerce asiatico e potrebbero beneficiare di un quadro normativo più stringente.I consumatori, d’altro canto, potrebbero assistere a un aumento dei prezzi per gli acquisti online da piattaforme extra-UE. L’eliminazione dell’esenzione doganale e l’introduzione di nuove tariffe potrebbero ridurre la convenienza delle offerte su Temu, Shein e Alibaba, spingendo parte della domanda verso alternative europee o nazionali.
Il percorso normativo: quando entreranno in vigore le nuove regole?
Il Parlamento Europeo ha già adottato una posizione favorevole alla riforma doganale, ma ora la palla passa al Consiglio dell’UE, dove i governi dei 27 Stati membri dovranno esprimersi. L’iter legislativo potrebbe concludersi nel corso del 2025, con un’entrata in vigore delle nuove misure tra il 2026 e il 2027.
Nel frattempo, la Commissione invita gli Stati membri ad attuare misure temporanee per rafforzare i controlli doganali, anche in assenza della riforma definitiva.
L’iniziativa di Bruxelles rappresenta una svolta significativa nel modo in cui l’UE intende gestire la crescente pressione dell’e-commerce internazionale. La rimozione dell’esenzione doganale e l’introduzione di nuove commissioni sui controlli mirano a ristabilire condizioni di concorrenza più eque, garantendo al tempo stesso maggiore sicurezza per i consumatori europei.
Resta da vedere come le piattaforme cinesi reagiranno a queste nuove sfide normative e se decideranno di adattare il proprio modello di business per mantenere la loro posizione dominante nel mercato europeo. Una cosa è certa: il mondo dell’e-commerce sta per cambiare volto.