Tensioni commerciali con Usa: Europa divisa, Londra si smarca e Parigi alza la voce

- di: Jole Rosati
 

La minaccia di nuovi dazi statunitensi sull’Unione Europea sta generando divisioni tra gli alleati occidentali, con il Regno Unito che prende le distanze dalle possibili ritorsioni europee e la Francia che invoca una risposta decisa.

Londra privilegia l’alleanza storica con Washington 
Durante il recente vertice informale dei leader europei a Bruxelles, il primo ministro britannico Keir Starmer (nella foto) ha chiarito che il Regno Unito non intende sostenere eventuali misure di ritorsione dell’UE contro i dazi imposti dagli Stati Uniti. Secondo quanto riportato dal “Times”, Starmer ha sottolineato l’importanza di mantenere salda la “relazione speciale” con Washington, ritenuta vitale per gli interessi nazionali britannici. In pubblico, il premier ha dichiarato che sia le relazioni con gli Stati Uniti che quelle con l’Europa continentale sono “assolutamente importanti” e che “non è possibile scegliere una di loro” a scapito dell’altra.

Parigi spinge per una risposta ferma 
Contrariamente alla posizione britannica, la Francia sta promuovendo una linea dura nei confronti delle politiche commerciali dell’amministrazione Trump. I ministri francesi dell’Industria e del Commercio, Marc Ferracci e Laurent Saint-Martin, hanno dichiarato durante il Consiglio informale sulla Competitività a Varsavia che non si dovrebbero fare concessioni a Trump e che l’UE deve prepararsi a una “ritorsione” se necessario. Ferracci ha affermato: “Penso che non dobbiamo entrare in una trattativa facendo delle concessioni, non è l’approccio giusto”. Saint-Martin ha aggiunto: “Crediamo nella cooperazione e nel nostro sistema multilaterale, ma non dobbiamo essere ingenui. E dobbiamo prepararci al peggio. Vale a dire ritorsione, se necessario”

L’UE cerca una posizione unitaria 
All’interno dell’Unione Europea, emergono diverse opinioni su come affrontare la minaccia dei dazi statunitensi. Mentre Francia e Germania sostengono una linea più rigida, altri Paesi, tra cui l’Italia, promuovono il dialogo. Il ministro dell’Economia italiano, Giancarlo Giorgetti, ha espresso preoccupazione per i dazi di Trump, sottolineando che “sono utilizzati come strumenti di politica industriale da parte degli Usa per riportare delle produzioni negli Usa”. Ha inoltre esortato l’Europa a immaginare strumenti per difendere le produzioni europee e italiane.

La Norvegia si prepara con Stoltenberg 
Anche la Norvegia, pur non essendo membro dell’UE, sta prendendo misure per affrontare le possibili conseguenze dei dazi americani. Il primo ministro Jonas Gahr Støre ha nominato l’ex segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, come ministro delle Finanze, una mossa strategica per navigare nelle complesse dinamiche transatlantiche. Stoltenberg, con la sua esperienza internazionale e la conoscenza diretta dell’amministrazione Trump, è ritenuto la persona adatta per gestire le sfide economiche e politiche che potrebbero derivare da una guerra commerciale tra Stati Uniti ed Europa.

(Nella foto il presidente francese Emmanuel Macron)

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