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Dazi americani, il parere degli esperti

- di: Jole Rosati
 
Dazi americani, il parere degli esperti
Oggi il presidente Donald Trump annuncerà l’introduzione di nuovi dazi su una vasta gamma di importazioni, colpendo sia paesi alleati che rivali commerciali. Questa mossa, definita “Liberation Day” dall’amministrazione, prevede tariffe del 25% sulle importazioni di automobili e dazi su prodotti provenienti da Cina, Canada, Messico, oltre all’espansione dei dazi su acciaio e alluminio. 

Reazioni e analisi degli esperti:

James Heckman, economista premio Nobel, ha avvertito che l’incertezza legata all’agenda commerciale di Trump potrebbe spingere il paese in una recessione. 
Mark Zandi, capo economista di Moody’s Analytics, ha sottolineato che l’incertezza prolungata legata ai dazi aumenta il rischio di recessione. 
Austan Goolsbee, presidente della Federal Reserve Bank di Chicago, ha dichiarato che, sebbene l’economia statunitense rimanga solida, esistono timori riguardo all’impatto dei dazi, che potrebbero alimentare l’inflazione o rallentare la crescita economica. 
Goldman Sachs ha aumentato la probabilità di una recessione al 35% nel prossimo anno, citando la volontà dell’amministrazione di accettare una debolezza economica a breve termine a causa dei dazi. 
S&P Global e J.P. Morgan hanno rivisto al ribasso le loro previsioni di crescita del PIL degli Stati Uniti per il 2025, attribuendo il calo all’impatto negativo dei dazi. 
Heather Boushey, economista, ha criticato l’approccio caotico dell’amministrazione, sostenendo che sta ostacolando la capacità di pianificazione di imprese e consumatori. 
Oren Cass, fondatore del think tank conservatore American Compass, prevede che i nuovi dazi influenzeranno l’economia statunitense, in particolare i prezzi azionari e i dati economici principali, per almeno due anni. 
Valentina Meliciani, ordinario di Economia applicata alla Luiss, ha espresso preoccupazione per l’aumento dell’inflazione e l’interruzione del ciclo ribassista della Banca Centrale Europea a causa dei dazi. 
Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea, ha stimato che un dazio del 25% imposto dagli Stati Uniti potrebbe ridurre il PIL dell’area dell’euro di 0,5 punti percentuali e aumentare l’inflazione di un margine simile nel primo anno. 
Larry Fink, CEO di BlackRock, ha affermato che molte persone con cui ha parlato erano preoccupate per un’eventuale crisi economica. 

Opinioni favorevoli:
Sebbene la maggior parte delle analisi sottolinei i rischi associati ai nuovi dazi, alcune fonti evidenziano potenziali vantaggi:
Karoline Leavitt, portavoce della Casa Bianca, ha affermato che i dazi reciproci entreranno in vigore immediatamente dopo l’annuncio del presidente, sottolineando l’intenzione dell’amministrazione di proteggere l’economia nazionale. 
Atlantic Council ha suggerito che i dazi potrebbero creare nuovi incentivi per i consumatori statunitensi ad acquistare prodotti di produzione nazionale, potenzialmente stimolando l’industria manifatturiera interna. 
Economic Policy Institute ha osservato che i dazi implementati durante il primo mandato di Trump non hanno mostrato una correlazione evidente con l’inflazione e hanno avuto solo un effetto temporaneo sui livelli dei prezzi complessivi. 

Implicazioni per i consumatori
I consumatori statunitensi potrebbero affrontare aumenti di prezzo su una varietà di beni di consumo quotidiano. Ad esempio, prodotti come birra, avocado, benzina e dispositivi elettronici potrebbero diventare più costosi a causa dei nuovi dazi. 

Prevale nettamente la preoccupazione 
L’annuncio dei nuovi dazi da parte dell’amministrazione Trump ha generato un acceso dibattito tra economisti, leader aziendali e politici. Mentre molti esprimono preoccupazione per le potenziali conseguenze negative sull’economia statunitense e globale, alcuni vedono nei dazi un’opportunità per rafforzare la produzione interna e correggere squilibri commerciali. L’effettivo impatto di queste misure dipenderà da vari fattori, tra cui le risposte dei partner commerciali e l’adattamento delle imprese e dei consumatori alle nuove dinamiche di mercato.

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