COP 27, sondaggio Unicef: i giovani in Africa riconsiderano l'idea di avere figli per via dei cambiamenti climatici

- di: Barbara Bizzarri
 
Dai risultati di un sondaggio dell'Unicef condotto sulla piattaforma U-Report, con un totale di 243.512 partecipanti in tutto il mondo, si evince che circa la metà dei giovani in Africa ha dichiarato di aver riconsiderato l'idea di avere figli a causa dei cambiamenti climatici.

Unicef: pochi figli in Africa per i cambiamenti climatici

A livello globale, 2 giovani su 5 dichiarano che gli impatti dei cambiamenti climatici li hanno portati a riconsiderare il loro desiderio di creare una famiglia. Questa preoccupazione è maggiore nelle regioni africane, con la percentuale più alta di giovani che hanno dichiarato di riconsiderare la possibilità di avere figli in Medio Oriente e Nord Africa (44%) e nell'Africa subsahariana (43%). I giovani in entrambe le regioni hanno detto di avere vissuto diversi shock climatici e, più degli altri giovani a livello globale, hanno detto che questo shock hanno avuto un impatto sul loro accesso a cibo e acqua, così come sul reddito della loro famiglia. Gli altri risultati evidenziano che, a livello globale, oltre la metà di coloro che hanno risposto al sondaggio afferma di aver subito siccità o caldo estremo; 1 su 4 di aver subito inquinamento atmosferico; 1 su 4 inondazioni e 1 su 6 frequenti tempeste gravi o cicloni; 1 su 10 incendi boschivi; 2 su 5 hanno menzionato di avere avuto meno cibo da mangiare a causa dei cambiamenti climatici. La più alta percentuale di giovani che hanno riportato questo impatto è stata registrata in Africa Subsahariana (52%), seguita da Medio Oriente e Nord Africa. Questo dato è più diffuso in Medio Oriente e Nord Africa (34%), seguito dall'Africa subsahariana (32%); 1 su 5 ha dichiarato che sta diventando più difficile ottenere acqua pulita soprattutto in Medio Oriente e Nord Africa (35%), seguito da Asia orientale e Pacifico (30%); 3 su 5 hanno preso in considerazione l'idea di trasferirsi in un'altra città o paese a causa dei cambiamenti climatici. Questo dato è stato riportato da ben il 70% degli intervistati in Medio Oriente e Nord Africa e dal 66% in America Latina e Caraibi.

L'anno scorso, un sondaggio pubblicato dalla rivista The Lancet ha rilevato che il 39% dei 10.000 intervistati a livello globale esitava ad avere figli, una percentuale simile a quella del sondaggio U-Report dell'Unicef. Sebbene la metodologia dell'Unicef utilizzi un campione non rappresentativo, la piattaforma U-Report, con la sua vasta rete di giovani in Africa, si ritiene sia la prima a dimostrare la diffusione di questo sentimento in Africa.

Oltre a sollecitare i governi e le grandi imprese a ridurre rapidamente le emissioni, l'Unicef esorta i leader ad agire immediatamente per proteggere i bambini dalla devastazione climatica: "Gli impatti dei cambiamenti climatici sono ormai tra noi, ma vanno ben oltre le inondazioni, la siccità e le ondate di calore. Si estendono al nostro stesso senso di speranza ha dichiarato Paloma Escudero, a capo della delegazione Unicef alla COP27 - Soprattutto in Africa, i giovani vedono l'impatto che questi shock hanno su loro stessi e su coloro che amano e questo sta cambiando i loro piani per il futuro. Ma non deve essere così. Alla COP27, i leader mondiali devono ascoltare l'ansia dei giovani e agire immediatamente per proteggerli".

Le misure di adattamento climatico, come la creazione di sistemi idrici in grado di resistere alle inondazioni e alla siccità, salveranno delle vite. L'Unicef esorta inoltre le parti a trovare soluzioni per sostenere coloro che dovranno affrontare perdite e danni causati dal clima oltre i limiti di adattamento delle comunità, e di colmare il gap finanziario per affrontare questi cambiamenti irreversibili per i bambini.

"Si parla molto di scelte politiche, ma non è questa la posta in gioco alla COP27 - ha dichiarato Escudero - Questo sondaggio chiarisce che il futuro dei giovani è incerto: se avranno figli, se lasceranno i loro Paesi, in che modo riusciranno a sopravvivere ai pericoli che devono affrontare? Per il loro bene, il successo della COP27 deve essere misurato con l'erogazione di finanziamenti promessi da tempo per aiutare le comunità ad adattarsi e con lo sviluppo di soluzioni per rispondere alle perdite e ai danni".

Alla COP27, quindi, l'Unicef chiede di prevenire una catastrofe climatica, rivedendo i propri piani climatici nazionali per ridurre drasticamente e con urgenza le emissioni; di garantire un'azione chiara sull'adattamento climatico che protegga ogni bambino dalla accelerazione degli impatti del cambiamento climatico attraverso il Global Stocktake e il Global Goal on Adaptation; di promuovere la formazione sui cambiamenti climatici e una partecipazione significativa per preparare i bambini e i giovani attraverso l'Action for Climate Empowerment (ACE) Action Plan; di dare priorità ai bambini e ai giovani accelerando gli investimenti nei finanziamenti per il clima nei servizi sociali resilienti al clima che raggiungano i bambini più a rischio e sblocchino i progressi in materia di perdite e danni e, infine, impegnarsi, allineandosi con la Declaration on Children, Youth and Climate Action e rendendola operativa.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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