La tensione tra Italia e Russia si inasprisce nuovamente, questa volta con un duro attacco verbale di Mosca al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. A scatenare la reazione del Cremlino sono state le recenti dichiarazioni del capo dello Stato italiano riguardo alla minaccia nucleare russa, interpretate come un segnale d'allarme sulla postura sempre più aggressiva di Mosca nel contesto internazionale.
Mosca contro Mattarella: nuova offensiva diplomatica tra accuse e tensioni sul nucleare
A rispondere con parole pesanti è stata Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo, che ha bollato le affermazioni di Mattarella come "menzogne e falsità". Secondo la diplomatica russa, l’Italia starebbe diffondendo una narrazione propagandistica, allineata a quella di altri Paesi europei, nel tentativo di alimentare un clima di ostilità nei confronti della Federazione Russa.
L'ombra nucleare e le tensioni internazionali
La questione nucleare è ormai diventata un punto centrale della dialettica tra Occidente e Russia. Mattarella, in un recente intervento, ha evidenziato il rischio che Mosca stia cercando di "normalizzare" il concetto di minaccia nucleare, attraverso un atteggiamento sempre più bellicoso e una costante pressione sulle nazioni europee.
Dichiarazioni che hanno immediatamente suscitato una reazione veemente da parte della Russia, che ha tentato di ribaltare l'accusa, insinuando che le vere ambizioni nucleari provengano invece dall’Occidente. La stessa Zakharova ha sarcasticamente suggerito che Mattarella, piuttosto che puntare il dito contro Mosca, dovrebbe guardare alla Francia, che con Emmanuel Macron ha recentemente proposto un rafforzamento della deterrenza nucleare europea.
Dietro questi scambi di accuse si cela una partita geopolitica più ampia. Da un lato, l'Italia, insieme agli alleati europei e della NATO, continua a sostenere l'Ucraina e a denunciare le violazioni del diritto internazionale da parte della Russia. Dall’altro, il Cremlino non accetta che un Paese come l’Italia, tradizionalmente visto come un attore diplomatico più moderato, adotti una posizione così netta nei confronti delle politiche di Vladimir Putin.
Convocazione dell’ambasciatore russo e reazioni politiche
La risposta istituzionale italiana non si è fatta attendere. Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha convocato l’ambasciatore russo a Roma per chiedere chiarimenti sulle affermazioni di Zakharova e ribadire la piena solidarietà del governo italiano nei confronti del Presidente della Repubblica.
Tajani ha sottolineato come Mattarella rappresenti una figura di equilibrio e di difesa della pace, e ha respinto ogni tentativo di delegittimazione delle sue parole da parte di Mosca. "Il Presidente non fa propaganda – ha dichiarato il Ministro – ma richiama l’attenzione su questioni di sicurezza globale che non possono essere ignorate".
Le reazioni politiche in Italia sono state trasversali. Dal Senato alla Camera, si sono levate voci di solidarietà nei confronti di Mattarella e di condanna verso le parole di Zakharova. Il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha definito le dichiarazioni russe "deliranti e inaccettabili", mentre il Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha ribadito l’importanza di una politica estera italiana saldamente ancorata ai valori della democrazia e del rispetto internazionale.
Anche dal governo sono arrivate risposte ferme. Il Ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha sottolineato che l’Italia non accetterà intimidazioni né tentativi di riscrivere la realtà dei fatti. "Non siamo noi a mettere in discussione la sicurezza internazionale – ha affermato – ma chi, con le sue azioni, continua a destabilizzare l’ordine mondiale".
Uno scontro sempre più aspro
Questo nuovo episodio si inserisce in una serie di tensioni crescenti tra Italia e Russia. Già nelle scorse settimane, Mosca aveva criticato aspramente alcune dichiarazioni di Mattarella, che in un discorso a Marsiglia aveva paragonato l’invasione dell’Ucraina a una riedizione dei progetti imperialistici del passato, facendo un chiaro riferimento alla Seconda Guerra Mondiale.
A ciò si aggiunge il moltiplicarsi di attacchi informatici attribuiti a gruppi russi contro infrastrutture italiane, segno che la guerra non si combatte solo sul piano militare ma anche su quello digitale e dell’informazione.
L’Italia, nonostante le pressioni, sembra decisa a mantenere una linea di fermezza nei confronti della Russia. Il Quirinale, pur senza replicare direttamente alla portavoce russa, ha lasciato intendere che la posizione del Presidente Mattarella resta immutata: la sicurezza europea passa attraverso il rispetto del diritto internazionale e il rifiuto di ogni forma di ricatto nucleare.
La crisi diplomatica tra Roma e Mosca potrebbe quindi essere solo agli inizi. Se l'Italia continuerà a esprimere posizioni critiche nei confronti della politica estera russa, è probabile che nuovi attacchi verbali e tentativi di pressione da parte del Cremlino non tarderanno ad arrivare.