Congiuntura Confcommercio di gennaio: "Frenano PIL e consumi"

- di: Daniele Minuti
 
I risultati della Congiuntura Confcommercio di gennaio mostrano con molta chiarezza l'andamento contraddittorio dell'economia del nostro Paese, con un livello di fiducia in forte crescita che si accompagna però al rallentamento dei consumi.

Pubblicata la Congiuntura Confcommercio di gennaio

Mariano Bella, direttore dell'Ufficio Studi, ha dichiarato: "A una fiducia in forte risalita si contrappone l’azzeramento della crescita dei consumi nell’ultimo quarto del 2022. Produzione e occupazione sarebbero in riduzione tra novembre scorso e l’attuale mese di gennaio, eppure segnali molto favorevoli si riscontrano sul versante dell’inflazione, molto elevata ma probabilmente in significativa riduzione nei prossimi mesi. Nonostante l’erosione del potere d’acquisto di redditi correnti e ricchezza liquida, solo in parte compensata dai sostegni pubblici l’atteggiamento delle famiglie resta positivo e non si avvertono cambiamenti radicali nei comportamenti d’acquisto. Sono da escludere, quindi, almeno a breve termine, drastiche e generalizzate riduzioni della domanda. L'inflazione? Secondo le nostre stime nel mese di gennaio i prezzi al consumo dovrebbero registrare un incremento dello 0,6% su dicembre, portando il tasso di variazione tendenziale al 10,5% (dall’11,6% di dicembre). L’importante eredità del 2022 (il trascinamento è stato pari al 5,1%) e la perdurante crescita dell’inflazione di fondo rendono, comunque, difficile ipotizzare una crescita dei prezzi nella media del 2023 sotto il 6%".

Il rallentamento della domanda delle famiglie potrebbe innescare un ciclo recessivo di breve durata, con le stime di Confcommercio per il PIL di gennaio in calo dello 0,9% in termini congiunturali e in crescita dello 0,4% su base annua.

Capitolo Indicatore dei Consumi Confcommercio: a gennaio l'ICC sale dello 0,4% sullo stesso mese del 2021, risultato sintesi di un aumento della domanda per i servizi del 2,7% e di un calo di quella relativa ai beni dello 0,2%). Per l'intero anno, l’indicatore registra una crescita del 4,2%, grazie quasi solamente alla componente relativa ai servizi, in salita del 15,5% a fronte di una crescita decisamente più modesta della domanda relativa ai beni, a +0,4%.
Per gennaio 2023 si stima una variazione dello 0,6% in termini congiunturali e del 10,5% su base annua dei prezzi a consumo.

Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha così commentato: "Il 2022 si è chiuso con buoni risultati sia in termini di consumi, attorno al 4,5%, sia di Pil in progresso, poco sotto il 4%. Tuttavia caro bollette e inflazione spingono verso una recessione che comunque dovrebbe essere di ridotta intensità. L’energia costa, ad esempio, il doppio che in Francia. Dobbiamo recuperare, dunque, competitività ed è necessario rafforzare sostegni a famiglie e imprese".
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