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Consumi, Osservatorio Confimprese-Jakala: -1,3% a valore nel mese di maggio 2024 vs maggio 2023

- di: Barbara Leone
 
Consumi, Osservatorio Confimprese-Jakala: -1,3% a valore nel mese di maggio 2024 vs maggio 2023

Anche nel mese di maggio permane la debolezza dei consumi con il totale mercato che chiude in negativo a -1,3% a valore. A certificarlo l’Osservatorio permanente Confimprese-Jakala sull’andamento dei consumi che confronta il mese di maggio 2024 su maggio 2023. Permane, dunque, una situazione di incertezza già segnalata nel primo trimestre dell’anno e proseguita nel mese di aprile, che ha fatto segnare la flessione più importante del 2024 a -4,7%. Maggio, nonostante il risultato ancora in campo negativo, è in recupero, segno che, grazie anche a un’inflazione in frenata che si mantiene sullo stesso livello di aprile a +0,8%, qualcosa nei consumi si sta muovendo a favore di un ritrovato, sia pure modesto, potere d’acquisto delle famiglie italiane. Nei settori merceologici si segnala il sostanziale pareggio di abbigliamento-accessori a -0,1%. Si tratta del risultato migliore dei tre macro settori analizzati dall’Osservatorio Confimprese-Jakala e anche imprevisto a fronte di un meteo imprevedibile e non certo favorevole all’acquisto di nuovi capi. Ancora in negativo la ristorazione, che chiude a -1,9% nonostante un effettivo inflattivo pari al 4,4% il che ovviamente implica una riduzione combinata della numerica di scontrini e del loro valore medio. Fanalino di coda altro retail con un -3,3% caratterizzato dalle deboli performance delle merceologie legate al casa-arredo. Quanto ai canali di vendita da segnalare che l’unico canale in positivo è il travel a +1,3%, mentre centri commerciali, vie dello shopping e prossimità chiudono intorno al -3%.

Consumi, Osservatorio Confimprese-Jakala: -1,3% a valore nel mese di maggio 2024 vs maggio 2023

«Il mese di maggio – avverte Mario Maiocchi, direttore centro studi Confimprese – conferma il trend di debolezza dei consumi registrato da inizio anno. Nonostante il permanere di un certo effetto inflattivo, compreso tra l’1% e il 4%, sui prezzi dei 3 macro settori considerati, il dato a valore rimane leggermente negativo, segno che il ridotto potere di acquisto dei consumatori continua a orientare scelte di riduzione degli atti di acquisto e degli scontrini medi tramite la ricerca della convenienza. Tutti elementi da cui non possono prescindere le strategie competitive delle insegne di retail».

Sarà interessante monitorare gli andamenti dei consumi di giugno non solo legati al fattore meteo ma anche all’avvio dei saldi il 6 luglio in tutta Italia, tranne in alcune regioni che partiranno in date differenti.

«Maggio 2024 conferma la battuta d’arresto registrata ad aprile – osserva Alessandro Olivari, senior partner Jakala – con risultati del mese ancora inferiori rispetto alle performance del 2023. Questo risultato è dovuto in particolare alle performance del settore ristorazione a -1,9%, mentre abbigliamento-accessori mostra risultati allineati a quelli di maggio 2023 e chiude a -0,1%. In termini di canali di vendita, invece, le vie dello shopping superano le performance dell’anno scorso, a differenza dei centri commerciali che, di contro, registrano una frenata rispettivamente le vie dello shopping a +2,9% e i centri commerciali a -3,4% rispetto a maggio 2023».

Nelle regioni a sorpresa Basilicata a +1,7% e Marche a +1,4% sono le uniche in campo positivo. Tutte le altre chiudono in flessione, con la Puglia in ultima posizione a -6,3%. Nelle città di provincia Forlì-Cesena registra un andamento in parità a +0,1%, mentre Savona è la peggiore a -8,7%. Nell’analisi del progressivo anno i 3 macro settori sono sostanzialmente allineati intorno alla media con abbigliamento-accessori a -0,3%, la ristorazione a -1,2% e altro retail a -0,7%, in cui si segnala l’ormai usuale volatilità tra la crescita dei servizi e i negativi del mondo casa. Si registrano solo marginali variazioni nei canali di vendita dove il travel si conferma il canale più dinamico a +1,6%, le vie dello shopping in perfetta parità, mentre centri commerciali e prossimità chiudono intorno al -1%.

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