Sangalli (Confcommercio): "Fondamentali misure di sostegno al turismo"

- di: Daniele Minuti
 
L'estate è ormai alle porte e a due anni dallo scoppio della pandemia, c'è grande voglia di tornare a viaggiare nonostante le difficoltà legate all'inflazione e al rincaro dei costi energetici, senza dimenticare le problematiche legate alla situazione sanitaria, ancora non sotto controllo. L'osservatorio Confturismo-Confcommercio di fine aprile traccia un quadro preciso in vista dell'inizio stagionale: l'indice di propensione al viaggio arriva a 67 punti su 100 (a livello del 2019), con 23 milioni di italiani fra 18 e 74 anni che puntano a partire in estate.

Confcommercio, Sangalli parla delle misure di sostegno per il turismo in vista dell'estate

Di questi però, solo 4 su 10 hanno prenotato un viaggio, coi restanti che aspettano il momento più adatto per programmare: in cima alle preferenze resta il mare seguito da montagna e da vacanze "culturali" in città d'arte o borghi. Il raggio degli spostamenti si amplia, con l'85% degli italiani che mirerà a mete nazionali (6 su 10 oltre regione) mentre il 15% andrà all'estero (2/3 in Europa). La spesa per la vacanza principale (da 7 giorni e in più di una destinazione) è di circa 1.080 euro.
Il 31% sceglierà una struttura alberghiera, il 21% invece andrà in case in affitto, dato in controtendenza rispetto a quello dell'aprile 2021.
 
Di questo ha parlato Carlo Sangalli, Presidente di Confcommercio (nella foto): "Dopo due anni di profonda crisi, il turismo sta tornando ai livelli pre-Covid. Le prospettive per l’estate sono positive anche se guerra, inflazione e caro energia preoccupano ancora fortemente. Per questo, le nuove misure di sostegno sono fondamentali anche per le imprese del turismo che è il settore da cui davvero può ripartire tutto il nostro sistema economico. n Italia, tra il 2020 e il 2021, ha perso complessivamente 135 milioni di arrivi, per due terzi di origine estera, e 390 milioni di presenze rispetto al 2019. In pratica, un intero anno di flussi turistici è svanito nel nulla. Oggi si affaccia una timida ripresa, ma la domanda turistica è cambiata, divenendo sempre più ‘volatile’".

Sangalli ha poi parlato allargando l'obiettivo, nel suo intervento durante l'Assemblea di Federalberghi a Parma in cui è stato presentato il Rapporto sulla ristorazione in albergo: "L'economia rallenta, l'inflazione cresce e il ritorno dei consumi ai livelli pre-crisi è purtroppo rimandato alla fine del 2023. Bisogna fare di più per ridurre gli impatti del caro-energia e della guerra. Serve un nuovo fondo europeo di resilienza. Occorre una politica energetica senza troppi ‘no’ preconcetti e senza eccessi burocratici che rischiano, ad ogni passo, di bloccare decisioni e realizzazioni", ha aggiunto. Dopo aver evidenziato che "la presenza dei corpi intermedi ha fatto sì che la stravolgente crisi sanitaria, diventata poi profonda crisi economica, non si trasformasse in una crisi sociale senza precedenti. Bisogna fare di più per la crescita, sostenendo lavoro e occupazione sia con interventi di riduzione del cuneo fiscale e contributivo, sia attraverso la detassazione degli aumenti contrattuali. Il problema della mancata corrispondenza nel mercato del lavoro si sta facendo acuto e stridente nei nostri settori, a partire dall'accoglienza".

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