Confcommercio: "Costo energia fuori controllo per imprese del terziario"

- di: Daniele Minuti
 
L'Osservatorio Confcommercio Energia traccia un quadro molto complicato sul fronte energetico in Italia: l'analisi trimestrale realizzata con Nomisma Energia ha infatti evidenziato gli effetti della crisi che va a toccare imprese e famiglie.

L'Osservatorio Confcommercio Energia analizza la situazione in Italia

La dipendenza dal gas russo ha reso fondamentali interventi per contenere i prezzi al dettaglio dell'energia, ormai troppo alti, e l'annullamento temporaneo degli oneri di sistema hanno alleggerito le bollette energetiche e del gas che però continuano a pesare sui conti delle imprese, in particolare quelle del terziario.

Il report spiega: "È una crescita senza sosta quella del prezzo dell’energia per le imprese del terziario: tra gennaio e aprile 2022, infatti, il prezzo delle offerte elettriche è salito mediamente del 61%, mentre il prezzo delle offerte gas è aumentato del 21%. Allargando il confronto su base annua, tra aprile 2021 e aprile 2022, gli aumenti della spesa annuale di elettricità e gas per il terziario sono ancora maggiori raggiungendo una “forchetta” che va da +110% a +140%. Nel 2022 la spesa in carburante per gli autotrasportatori si dovrebbe collocare sui 37 miliardi di euro, 7 in più rispetto ai 30 miliardi di euro del 2021. Nel complesso, i comparti del terziario nel 2022 soffriranno un aggravio di spesa più che doppio, passando da 11 miliardi di euro di spesa nel 2021 a 27 miliardi di euro, sempre che rimangano stabili o in calo gli attuali prezzi. Numeri pesantissimi che testimoniano ulteriormente, qualora ce ne fosse bisogno, il momento di sofferenza delle imprese".

Importanti anche i rincari sulla spesa del gas, con quella annuale per i comparti del terziario studiati che potrebbero toccare crescite del 34% (specie alberghi e ristoranti).
Settore alberghiero e della ristorazione che sono i più colpiti per i rincari in bolletta di elettricità e gas annuale da aprile 2021 a quello del 2022.
Colpite però anche le famiglie, con tariffe su luce e gas più che raddoppiate nel periodo stimato (spese medie previste rispettivamente di 1.116 euro e 1.731 euro)

Carlo Sangalli, Presidente di Confcommercio, ha commentato: "Le imprese del terziario stanno ripartendo, i segnali sono incoraggianti, soprattutto per la stagione estiva, ma l’incognita guerra e la crescita inarrestabile della spesa energetica frenano la ripresa. Il Governo deve intervenire per ridurre ancora di più e in modo strutturale i costi dell’energia. Le imprese non possono più sostenere questo peso".

A riguardo sono arrivate anche le parole di Pierpaolo MasciocchiResponsabile Settori Ambiente, Utilities e Sicurezza sul lavoro di Confcommercio: "Il conflitto bellico tra Russia e Ucraina sta determinando aumenti senza precedenti del costo delle materie prime energetiche e gravissime ripercussioni sui bilanci di tante famiglie e imprese. Siamo di fronte ad impatti economici che rendono necessari, ora più che mai, interventi sistemici per il contenimento dei prezzi al dettaglio dell'energia, arrivati a livelli insostenibili per le imprese. Ci sono sicuramente interventi del governo che vanno nella direzione giusta. I contributi straordinari, sotto forma di crediti d’imposta, a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti dalle imprese non “energivore” e non “gasivore” per l’acquisto della componente energetica, sono senz’altro misure positive, considerate le difficoltà che stanno vivendo le aziende a causa dell’incremento incontrollato dei valori delle materie prime energetiche. Altrettanto significativo è stato l’annullamento temporaneo degli oneri di sistema deciso dal governo e gli interventi provvisori sulla fiscalità energetica (limitatamente al gas), che hanno consentito di alleggerire sensibilmente le bollette. Vanno accolte certamente con favore le ultime iniziative del governo sul tema energia – quale, ad esempio, l’impegno del governo nel sostenere a livello europeo la proposta di introdurre un cap al prezzo del gas - ma riteniamo che siano ancora insufficienti a contrastare pienamente i costanti rincari della componente energia che continuano a pesare notevolmente sui conti delle imprese. Riteniamo che, proprio alla luce dei numeri di cui parlavamo prima, si può e si deve fare di più.

Quindi quale sono le soluzioni? "Noi" - spiega Masciocchi - "crediamo che la gravità della crisi in atto e le violente conseguenze sul tessuto economico e produttivo italiano, richiedano un rafforzamento ulteriore dei crediti d’imposta introdotti dal governo. Riteniamo necessario un incremento, adeguato e sostenibile, della percentuale dei crediti d’imposta, rendendo anche più inclusivo ed equo il perimetro soggettivo dei beneficiari per quanto concerne l’energia elettrica, estendendolo anche agli esercenti arti e professioni ed eliminando il presupposto di accesso, rappresentato dalla potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, che, di fatto, limita la possibilità per numerose categorie di soggetti di usufruire del beneficio fiscale. Crediamo inoltre che l’ampliamento del perimetro soggettivo del credito d’imposta deve essere accompagnato anche da un meccanismo automatizzato di proroga del beneficio medesimo in caso di permanenza di una situazione di criticità dei prezzi energetici. E’ necessario infine prorogare anche l’annullamento e/o riduzione degli oneri generali di sistema anche per il terzo e quarto trimestre del 2022, in quanto tale misura si è dimostrata utile a controbilanciare il peso crescente della componente energia nelle bollette di famiglie e imprese. Occorre certamente una riforma complessiva e duratura degli oneri generali di sistema valutando un loro eventuale integrale trasferimento alla fiscalità generale oppure una loro parziale copertura attraverso i proventi delle aste ETS. Bisogna poi intervenire sul tema della fiscalità energetica, riducendo l’Iva e comprimendo, in misura sostenibile, e nei limiti consentiti dalla normativa europea, il peso delle accise".  

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