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Confcommercio e il Dlgs correttivo: le richieste per un mercato degli appalti pubblici più inclusivo

- di: Barbara Leone
 
Confcommercio e il Dlgs correttivo: le richieste per un mercato degli appalti pubblici più inclusivo
Durante l’audizione alla Commissione permanente Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati, Donatella Prampolini, Vicepresidente di Confcommercio con delega al lavoro e alla bilateralità, ha delineato le priorità della Confederazione riguardo al Dlgs correttivo del codice dei contratti pubblici. Al centro del suo intervento, la necessità di eliminare le barriere che ostacolano la piena partecipazione delle micro, piccole e medie imprese (MPMI) al mercato degli appalti pubblici e di promuovere una contrattazione collettiva di qualità, in linea con criteri più trasparenti e verificabili.

Confcommercio e il Dlgs correttivo: le richieste per un mercato degli appalti pubblici più inclusivo

Uno dei punti cruciali evidenziati da Prampolini riguarda il tema della revisione dei prezzi negli appalti pubblici. La dirigente di Confcommercio ha criticato l’attuale limite che consente la revisione solo per variazioni di costo superiori al 5%. Questo vincolo, ha spiegato, penalizza particolarmente settori come quello della ristorazione collettiva, dove anche un lieve aumento dei costi può compromettere la sostenibilità economica delle imprese. Prampolini ha proposto di eliminare la soglia del 5%, adottando un approccio che consideri l’intera variazione dei prezzi. Secondo la Vicepresidente, questa modifica renderebbe la revisione più efficace e adeguata alle esigenze delle imprese, contribuendo a ridurre gli squilibri causati dall’oscillazione dei costi.

Un secondo aspetto cruciale affrontato durante l’audizione è legato alla partecipazione delle MPMI agli appalti pubblici. Prampolini ha sottolineato l’importanza di quantificare il valore dei lotti in base a parametri verificabili, piuttosto che su basi astratte. Questo cambiamento, ha spiegato, permetterebbe alle piccole e medie imprese di competere in modo più equo, superando le difficoltà legate alla determinazione dei costi e all’entità delle prestazioni richieste. Le attuali modalità di definizione dei lotti spesso risultano onerose per le MPMI, escludendole di fatto da molte opportunità. Per Confcommercio, la revisione di questi criteri rappresenta un passaggio fondamentale per garantire un accesso più inclusivo e bilanciato al mercato degli appalti pubblici.

Un altro tema chiave affrontato da Prampolini riguarda la contrattazione collettiva. La Vicepresidente ha ricordato che Confcommercio, insieme ad altre associazioni di categoria, ha sollecitato il Governo affinché introduca criteri oggettivi per misurare la rappresentatività comparata dei contratti collettivi. Tra i criteri proposti vi sono la seniority dell’associazione, il numero di contratti sottoscritti, la partecipazione ad organismi internazionali e l’offerta di forme di welfare contrattuale, come la previdenza complementare e l’assistenza sanitaria integrativa. In particolare, nel settore del terziario e del turismo, questi strumenti sono sostenuti dagli enti bilaterali territoriali e rappresentano un valore aggiunto per i lavoratori e le imprese.
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