Sangalli (Confcommercio): "La sostenibilità sia economica, sociale e ambientale"

- di: Daniele Minuti
 
Carlo Sangalli, Presidente di Confcommercio, ha parlato in apertura dei lavori della sesta edizione del Forum Internazionale di Conftrasporto sottolineando il ruolo che i trasporti hanno avuto nella fase di ripartenza dell'economia italiana dopo lo shock pandemico.

Sangalli (Confcommercio): "Trasporti e logistica fondamentali per la ripresa economica"

"I trasporti e la logistica" - ha spiegato Sangalli - "hanno contribuito alla resilienza prima e alla ripresa economica dopo. E lo hanno fatto nonostante ostacoli e divieti, talvolta irragionevoli come nel caso del Brennero. Ora bisogna rafforzare il sistema logistico e dei trasporti. Dal Pnrr arriveranno oltre 60 miliardi per il settore ma la maggior parte di queste risorse si concentrano sul potenziamento della rete ferroviaria per il trasporto passeggeri. Cosa lodevole ma che da sola non può bastare. Il nostro Paese non può rinunciare ad una rete di servizi capillare ed è quindi fondamentale l’intermodalità".

Il Presidente di Confcommercio ha proseguito: "Il tema delle infrastrutture e dei trasporti richiama la grande sfida della transizione verde e della sostenibilità. La sostenibilità o è ambientale, economica e sociale oppure non è. Il settore dell’autotrasporto non intende negare la necessità di una svolta. Già oggi oltre il 40% delle imprese ha acquistato mezzi a minore impatto ambientale ma serve un sostegno maggiore per il rinnovo del parco circolante". "Servono – ha aggiunto Sangalli - anche buone infrastrutture come porti facilmente raggiungibili e un’alta velocità disponibile per tutti, che sia democratica. Per i trasporti bisogna sciogliere il nodo dello stesso mercato e delle stesse regole, come ad esempio per l’uso del green pass: per rilanciare l’economia c’è bisogno di un sistema dei trasporti più sostenibile e più efficiente".

Sangalli ha infine concluso parlando della previsione della crescita del PIL (+6,2% per il 2021, +4% per il 2022): "La ripresa dell'economia italiana è più ntensa delle attese: proviamo a correre, insomma. Ma corriamo per recuperare nel 2022 i livelli prepandemici del 2019, mentre per i consumi bisognera' attendere addirittura il 2023. Senza dimenticare alcuni potenziali fattori frenanti sul piano internazionale tra cui i rischi di una inattesa accelerazione dell'inflazione".
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