Inflazione, allarme delle associazioni: "Per le famiglie sarà un autunno drammatico"

- di: Daniele Minuti
 
L'inflazione fa paura e l'autunno appena iniziato sembra poter essere una delle stagioni più complicate per le famiglie italiane a livello di spesa: i dati pubblicati dall'Istat nella sua stima preliminare mostrano che l'indice è salito dell'8,9% su base annua e dello 0,3% su base mensile, specialmente a causa del peso dei beni energetici nonostante il trend in diminuzione.

Inflazione: allarme di Confcommercio, Assoutenti e Codacons

Non rallentano invece beni alimentari e i servizi ricreativi e per la cura della persona (in crescita dell'11,5% e del 5,7% rispettivamente). All'aumento dei prezzi contribuiscono anche i beni non durevoli e quelli semidurevoli (+4,7% e +2,8%), seppur in quota minore.
 Volano a +12,5% i prezzi dei beni, con quelli dei servizi che invece arrivano a +3,9% dal +3,8%

L'inflazione acquisita per il 2022 è pari quindi a +7,1% per l'indice generale e a +3,6% per la componente di fondo, mentre l'indice armonizzato dei prezzi al consumo sale di 1,7 punti percentuali su base mensile e di 9,5 punti percentuali su base annua.

Considerando la totalità dei consumi, una famiglia tipo andrà a pagare circa 2.734 euro in più (657 euro dei quali per spesa alimentare), dato che arriva a +3.551 euro annui per una famiglia con due figli. Numeri allarmanti, commentati da Carlo Rienzi, presidente del Codacons: "Siamo di fronte ad uno tsunami economico senza precedenti, e la crescita dei prezzi al dettaglio è destinata purtroppo ad aggravarsi nelle prossime settimane. Il maxi-aumenti del +59% delle bollette elettriche che scatteranno dall’1 ottobre, e i nuovi incrementi del gas alle porte, spingeranno al rialzo l’inflazione, non potendo imprese, esercizi commerciali e attività produttive assorbire costi energetici così elevati, che saranno inevitabilmente scaricati sui listini al pubblico. Il rischio è quello di un crollo verticale dei consumi delle famiglie negli ultimi mesi del 2022, con effetti a cascata sull’economia. Per tale motivo chiediamo al nuovo Governo di disporre subito il taglio dell’Iva sugli alimentari, che a settembre hanno registrato una impennata dell’11,8% con ripercussioni per +657 euro a famiglia, e sui generi di prima necessità, in modo da alleggerire la spesa delle famiglie e contenere gli effetti disastrosi dell’inflazione".

Gli fa eco Furio Truzzi, suo omologo di Assoutenti: "I prezzi hanno raggiunto i livelli più alti degli ultimi 40 anni, e le previsioni per i prossimi mesi sono addirittura peggiori. I listini dei generi alimentari sono letteralmente esplosi, segnando a settembre una crescita del +11,8%: questo significa che una famiglia con due figli deve mettere in conto una maggiore spesa solo per il cibo pari a +883 euro su base annua. Con questi numeri una consistente fetta di popolazione sarà spinta verso la soglia di povertà, e ci saranno ripercussioni immediate sul fronte dei consumi. Una emergenza nazionale che il prossimo Governo dovrà affrontare con urgenza, perché i rischi economico-sociali sono elevatissimi e non c’è più un solo giorno da perdere".
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