L'uso dell'Intelligenza artificiale cresce tra i professionisti non ordinistici italiani. Secondo i dati raccolti da Confcommercio Professioni e-Format Research, presentati durante il convegno “Intelligenza artificiale e professionisti: alleati o nemici?”, circa 444mila professionisti utilizzano strumenti di AI generativa come chatbot e assistenti virtuali, con il 62,4% che riconosce miglioramenti in efficienza e produttività. Nonostante l’85% degli intervistati si dica ottimista, alcuni sollevano dubbi su sicurezza occupazionale e qualità dei servizi. Il convegno, svoltosi presso la sede nazionale di Confcommercio, ha visto la partecipazione di esperti e rappresentanti istituzionali, tra cui Anna Rita Fioroni, presidente di Confcommercio Professioni, e Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, che hanno discusso l’impatto dell'AI su lavoro autonomo e rappresentanza professionale. Fioroni ha posto l’accento sul bisogno di un’educazione mirata all’uso etico dell'AI, rimarcando che “se è positivo che già il 62% degli intervistati utilizzi strumenti di intelligenza artificiale, ci preoccupa che solo una piccola percentuale abbia ricevuto una formazione specifica.”
L'AI al servizio dei professionisti: benefici per l'85% degli utenti
La ricerca evidenzia infatti che solo il 16,6% dei professionisti ha ricevuto una formazione adeguata per l’utilizzo dell’AI. “Il nostro compito è quello di orientare l’innovazione nell’intelligenza artificiale, creando consapevolezza e comportamenti etici che devono derivare da scelte autonome più che da vincoli di legge”, ha evidenziato Fioroni sottolineando la necessità di un sistema di welfare su misura per i lavoratori autonomi e di politiche attive che promuovano previdenza e assistenza sanitaria integrativa per gli iscritti alla gestione separata INPS. Del resto, l’indagine Confcommercio mette anche in luce preoccupazioni rilevanti: il 27% degli intervistati teme che l'AI possa compromettere la sicurezza della propria professione, con particolari ansie espresse da chi opera nella comunicazione. In questo ambito, il 46% ritiene che l’introduzione dell'AI possa minare la qualità dei servizi offerti, con una preoccupazione maggiore tra donne e giovani. A questo proposito, Fioroni ha evidenziato l’importanza di migliorare l’equità del trattamento per i professionisti autonomi, attraverso l’adesione a sistemi di previdenza complementare e assistenza sanitaria, e promuovendo una maggiore conoscenza dell’Iscro (l’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa). “Occorrono anche politiche attive rivolte al lavoro autonomo professionale, e su questo il Decreto Coesione ha fatto importanti passi avanti, in attesa della concreta attuazione”, ha ribadito.
Carlo Sangalli, nel suo intervento di apertura, ha esortato i professionisti ad abbracciare il cambiamento come un’opportunità, pur mantenendo un approccio etico e consapevole: “La formazione, l’innovazione e la competenza sono le chiavi per affrontare le sfide di oggi trasformandole in opportunità concrete. Come l’intelligenza artificiale, che rappresenta non solo una tecnologia emergente, ma è una di queste opportunità concrete”. Ha poi spiegato che i professionisti “possono fornire quella ‘mappa umana’ necessaria per navigare con consapevolezza, per mantenere la rotta e costruire insieme il futuro di opportunità per tutti”. Oltre al supporto alla formazione, il ruolo delle associazioni di categoria è stato ritenuto cruciale dal 70% dei partecipanti alla ricerca, che vedono queste istituzioni come guide nella preparazione e nell’aggiornamento continuo. Il 43,6% degli intervistati ritiene che l'AI consentirà di automatizzare compiti ripetitivi, spostando l’attenzione verso attività strategiche, mentre il 52,4% intravede possibilità di nuovi lavori creativi.
A conclusione dell’evento, Fioroni ha annunciato che Confcommercio Professioni sta lavorando a un Manifesto sull’Intelligenza Artificiale per il settore delle professioni, con l’obiettivo di definire linee guida etiche e di supporto. “Dobbiamo riportare equità nell’utilizzo e nella conoscenza degli strumenti di intelligenza artificiale nei settori indagati e quindi diffondere informazione e formazione. Il nostro compito di corpo intermedio è quello di orientare l’innovazione, creando consapevolezza e indirizzando verso comportamenti etici che non derivano principalmente da vincoli di legge ma da scelte autonome”, ha ribadito. Sul fronte fiscale, la presidente ha richiamato l’attenzione sull'importanza della neutralità fiscale per le operazioni di aggregazione degli studi professionali, auspicando una maggiore inclusione dei professionisti nei regimi di incentivazione parificati alle imprese. Ha inoltre esortato il governo a considerare agevolazioni per chi aderisce a previdenza e sanità integrativa, e a fornire incentivi specifici per l’acquisto di veicoli.
Massimo Bitonci, sottosegretario al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, intervenuto in videocollegamento, ha sottolineato l'importanza dell'AI come “motore di cambiamento e di crescita per il futuro”, aggiungendo che serve “un utilizzo etico e responsabile inquadrato da interventi normativi puntuali che prevedano revisioni continue”. Dopo aver ricordato la necessità di “investire nella formazione professionale", Bitonci ha concluso evidenziando “i risultati importanti raggiunti negli ultimi anni dal lavoro comune fatto con Confcommercio Professioni. Le professioni non ordinistiche continuano ad avere uno sviluppo molto rilevante, il che impone di lavorare sulla certificazione e sulla qualità dei servizi offerti”.