Confartigianato a Codeway Expo: “Mpi ‘modello’ economico e sociale per la cooperazione allo sviluppo”

- di: Barbara Bizzarri
 

Confartigianato ha partecipato con due convegni a “CoDeWay Expo, Business for Cooperation”, evento in corso a Roma e dedicato a opportunità e sinergie nella cooperazione allo sviluppo. Il Presidente Marco Granelli è intervenuto al convegno “Le PMI come soggetto fondamentale dello sviluppo sostenibile. La collaborazione IILA – Confartigianato con l’America Latina” che ha visto gli interventi di Antonella Cavallari, Segretario Generale IILA, Marco Rago, Delegato sostituto del Governo Italiano presso l’Istituto Italo Latino Americano, José Luis Rhi-Sausi, Coordinatore Foro Pymes IILA, Gabriella Degano, Responsabile Internazionalizzazione di Confartigianato.

Confartigianato a Codeway Expo: “Mpi ‘modello’ economico e sociale per la cooperazione allo sviluppo”

Il Presidente Granelli ha sottolineato che “le micro e piccole imprese italiane possono giocare un ruolo chiave nel sostenere modelli di sviluppo sostenibile a livello globale. La cooperazione internazionale allo sviluppo rappresenta l’occasione per il trasferimento di buone pratiche e lo sviluppo di competenze”. In particolare, attraverso la collaborazione con IILA (Organizzazione Internazionale Italo-Latino Americana), Confartigianato ha preso parte al Foro Pymes e al Progetto Habilitas finalizzati proprio a favorire lo scambio di esperienze, conoscenze e best practice tra le PMI italiane e quelle dell’America Latina. Inoltre, tramite il progetto Habilitas, sono stati organizzati presso le Associazioni territoriali di Confartigianato corsi di formazioni per tirocinanti latino-americani con focus sui servizi alle imprese. “Per il nostro Sistema - ha sottolineato il presidente Granelli - il consolidamento delle associazioni dell’America Latina significa creare una rete di funzionari di riferimento in grado di supportare le nostre imprese interessate ad operare in questi paesi. Le PMI italiane, supportate dalle associazioni di categoria e coinvolte in iniziative di cooperazione internazionale, possono essere protagoniste di un nuovo modello di sviluppo sostenibile, capace di coniugare crescita economica, equità sociale e tutela ambientale”.

I temi sono stati ripresi e approfonditi anche al convegno “Africa: il piano Mattei e lo sviluppo condiviso per le Piccole Medie Imprese” organizzato ieri da Confartigianato. I lavori sono stati introdotti e guidati da Giacinto Giambellini, Presidente di Confartigianato Imprese Bergamo, e hanno visto la partecipazione di Giulio Terzi Di Sant’Agata, Bartolomeo Amidei, Marco Riccardo Rusconi, Direttore Generale AICS (Agenzia Italiana Cooperazione allo Sviluppo), Giovanni Nicola Pes, Vice Segretario Generale dell’Ente Nazionale per il Micro Credito, Alessandro Ricci, Professore associato di geografia politica all’Università di Bergamo, Anna Cometti, rappresentante della Comunità Eritrea, Giuseppe Nardiello, Presidente ITS Academy Nuove Tecnologie della Vita, Pietro Zambaiti, titolare dell’azienda ZAER PLC e, infine, di Bernardetta Cannas, responsabile della progettazione di ANCOS Confartigianato Persone.

 “L’artigianato e le piccole imprese – sottolinea il Presidente di Confartigianato Marco Granelli – sono un modello sociale e produttivo ideale per contribuire ad una crescita economica equilibrata e sostenibile nei Paesi africani e, in generale, nelle aree del mondo in via di sviluppo. In questo senso, è determinante il ruolo formativo dei nostri imprenditori che sanno trasmettere competenze e creatività, insegnando che in un’impresa artigiana può esservi un futuro di lavoro nella propria terra. In questi anni, Confartigianato ha maturato numerose esperienze in molti paesi del mondo, tra i quali Etiopia, Benin, Uganda, Congo ed Eritrea, realizzando progetti di scolarizzazione, formazione, infrastrutturazione, affiancamento dell’imprenditoria locale e trasferimento di know-how per creare professionalità, iniziative a carattere umanitario”.

Intervenuto alla convention, il Senatore Giulio Terzi di Sant’Agata ha spiegato che “la dimensione delle PMI nel Piano Mattei è significativa innanzitutto perché è un Piano con lo sguardo rivolto alla formazione lavorativa e professionale dei giovani. Quando si parla di artigianato, del settore manifatturiero, delle start up, in generale del mondo del lavoro, sono proprio i tecnici, le figure professionali qualificate, gli imprenditori i necessari protagonisti. Le PMI italiane rappresentano un modello di industria che può ricoprire un ruolo rilevante nella formazione in Africa. È sempre più crescente in Italia la centralità della responsabilità sociale delle imprese, a fronte anche delle tante crisi globali, economiche e politiche. A Bergamo, la mia città, abbiamo tante dimostrazioni di attività di successo, sia di imprenditori italiani in Africa che di africani in Italia. Da pari a pari. Il Piano del Governo Meloni per l’Africa è difatti animato proprio da questa convinzione, quella di una concreta cooperazione fondata su un partenariato tra uguali”. E il Senatore Bartolomeo Amidei ha aggiunto: “Le imprese sono il cuore pulsante del Made in Italy, perciò siamo qui per ascoltare le loro necessità e le loro idee. Il Piano Mattei apre nuove prospettive: questo progetto si propone di instaurare rapporti di partnership con i paesi africani, cambiando il paradigma della relazione, da aiuto a collaborazione. Con questo Piano, concreto, in cui Confartigianato svolge e svolgerà un ruolo fondamentale, vogliamo garantire il diritto di non emigrare, promuovendo legami imprenditoriali, culturali e sociali con le comunità africane traguardando all’innovazione e ad un futuro tangibile”.

“L’AICS - ha fatto quindi rilevare Marco Riccardo Rusconi - è stata pioniera del coinvolgimento delle imprese nella cooperazione allo sviluppo e anticipando anche l’Agenda 2030, ha voluto inserirle tra gli attori della cooperazione sin dal 2017. Oggi più che mai quella scelta si è rivelata vincente e il Piano Mattei darà nuovo impulso all’incredibile patrimonio imprenditoriale del nostro paese. Migliaia di piccole e medie imprese, artigiani di grande valore e tradizione in cui i paesi africani possono identificarsi perché reali modelli di sviluppo credibile e che potranno accompagnare anche i più piccoli artigiani locali nel cammino di trasformazione da self employed a piccoli imprenditori”.

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