Clima: le temperature alte potrebbero cambiare le preferenze dei turisti
- di: Redazione
La sortita, improvvida e presuntuosa del ministro tedesco della Salute, che preconizzava la fine del turismo in Italia, dispensando pillole di stupida saggezza, anche se inelegante racconta una preoccupazione che comincia a farsi strada tra gli operatori del settore.
Non quelli che ''fanno'' turismo, ma quelli che lo progettano, che ne tracciano le linee strategiche, che si trovano davanti ad una situazione che, proseguendo, potrebbe invertire le preferenze di chi oggi viene nel nostro Paese e che, domani, davanti all'insostenibilità di un clima canicolare, potrebbe decidere diversamente.
Clima: le temperature alte potrebbero cambiare le preferenze dei turisti
Perché, come rilevano alcuni recenti analisi di flussi (senza entrare nella bagarre tra negazionisti dei cambiamenti climatici e convinti assertori del contrario) , un numero crescente di turisti comincia ad avere tra le sue priorità il volere trascorrere il suo periodo di vacanze in luoghi che non siano caratterizzati da costante ed implacabile caldo.
Come quello che sta assediando alcune vaste porzioni del nostro Sud (come Sardegna e Sicilia), ma anche della Grecia e della Spagna orientale, accompagnandosi anche alla piaga degli incendi boschivi.
A dirlo sono gli analisti della European Travel Commission, un’organizzazione no profit con sede a Bruxelles, secondo i quali i viaggiatori che pianificano di fare viaggi tra giugno e novembre di quest’anno sono diminuiti del 4% rispetto al 2022, pur restando al 69%.
Ma gli esperti servono a questo, prendere un dato, vivisezionarlo e da esso, se ci sono evidenze inequivocabili, costruire modelli. Per questo deve indurre a riflessioni il fatto che la popolarità delle destinazioni di vacanza nel Mediterraneo - quelle oggi sotto la sferza del calore - è diminuita del 10% rispetto allo scorso anno, quando l’Europa ha vissuto l’estate più calda mai registrata.
Cosa significa, questo, nel concreto? La risposta viene dalla stessa ETC secondo cui Repubblica Ceca, Bulgaria, Irlanda e Danimarca hanno registrato un aumento di popolarità, perché i viaggiatori per diletto sono alla ricerca di destinazioni meno affollate e di climi più freddi (o almeno meno caldi).
Gli scienziati affermano che le condizioni meteorologiche estreme che si stanno diffondendo in tutto il mondo ribadiscono la crescente urgenza di ridurre le emissioni di gas serra il più rapidamente e profondamente possibile.
Inoltre, secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni Unite , ''dobbiamo intensificare gli sforzi per aiutare la società ad adattarsi a quella che, purtroppo, sta diventando la nuova normalità”.
E mentre i turisti che prima mettevano i Paesi del Mediterraneo come mete preferite cominciano a rivedere i loro progetti, altre destinazioni prendono slancio, ''aiutate'' da una clima più gradevole. Come i Paesi baltici, una meta che prima era solo per gli amanti delle novità e che invece oggi attirano sempre più turisti.