Il fragile impero di Chiara Ferragni: tra successi globali e sfide legali
- di: Matteo Borrelli
Una rete imprenditoriale che vale milioni
L'impero imprenditoriale di Chiara Ferragni si estende ben oltre la sua fama di influencer e icona della moda. Fondata sul successo del suo blog "The Blonde Salad" nel 2009, la Ferragni ha saputo diversificare i suoi interessi, costruendo un portfolio di aziende che spazia dalla moda al design, fino alla consulenza strategica per brand globali.
La Fenice Srl, al centro delle recenti polemiche (è stata cancellata dalle startup innovative, vedi sotto), è una delle società chiave della sua struttura imprenditoriale. Creata nel 2019 con lo scopo di gestire l’immagine e le attività strategiche di Ferragni, Fenice si occupa di licensing, partnership commerciali e creazione di prodotti esclusivi. Secondo gli ultimi bilanci pubblici, la società ha registrato un fatturato di oltre 5 milioni di euro nel 2023.
Il marchio Chiara Ferragni: un’icona globale
Il brand personale della Ferragni comprende anche una linea di abbigliamento e accessori, Chiara Ferragni Collection, distribuita in oltre 30 paesi. La collezione, riconoscibile per il logo dell'occhio stilizzato, genera profitti significativi, con un target di pubblico giovane e un posizionamento nel segmento lusso accessibile.
In parallelo, Ferragni è anche presidente del consiglio di amministrazione di TBS Crew Srl, l’azienda che gestisce il blog da cui tutto è iniziato, oltre a supervisionare la piattaforma digitale "The Blonde Salad".
L’impatto dei social media e la strategia di monetizzazione
Con oltre 30 milioni di follower su Instagram, Chiara Ferragni è una delle personalità più influenti al mondo. Il suo account non è solo una vetrina, ma una piattaforma di business. Grazie a collaborazioni con marchi come Dior, Bulgari e Lancôme, i post sponsorizzati e le campagne pubblicitarie rappresentano una fonte primaria di entrate.
Secondo le stime, ogni contenuto sponsorizzato pubblicato dalla Ferragni può fruttare fino a 100.000 euro, consolidando la sua posizione tra le influencer più pagate a livello globale.
Le sfide legali e il caso "Pandoro Gate"
Nonostante il successo, l’impero Ferragni non è immune da difficoltà. Il caso "Pandoro Gate", emerso nel 2024, ha visto la Ferragni accusata di aver violato norme di trasparenza nella commercializzazione di un pandoro benefico. La vicenda si è conclusa con un accordo transattivo da 1,2 milioni di euro, destinati a organizzazioni no-profit per bambini.
“La trasparenza è fondamentale per la fiducia dei consumatori. Questo episodio ci ha insegnato molto”, ha dichiarato Marco Segala, uno dei legali rappresentanti delle società di Ferragni, in un'intervista recente.
L’esclusione di Fenice Srl dalle startup innovative
La recente esclusione di Fenice Srl dall’elenco delle PMI innovative è un ulteriore colpo. Lo status offriva vantaggi fiscali e semplificazioni gestionali, ma il mancato rispetto dei requisiti richiesti ha portato alla cancellazione.
Secondo un rapporto della Camera di Commercio di Milano, la società non ha presentato la dichiarazione di mantenimento dei requisiti per il 2024. Questo potrebbe complicare le operazioni di Fenice, sebbene rimanga iscritta al Registro delle Imprese.
Un futuro tra incertezze e opportunità
Nonostante le difficoltà, l’impero Ferragni resta uno dei più influenti nel panorama italiano e internazionale. La sfida principale sarà mantenere la fiducia dei consumatori e la rilevanza del marchio, soprattutto in un mercato sempre più competitivo.
Con una strategia che punta sulla diversificazione e sulla centralità del personal branding, Chiara Ferragni continua a essere un caso di studio su come trasformare un'immagine personale in un business multimilionario.
(nella foto Chiara Ferragni e l’attore Jonathan Kashanian)