Caro energia, Assosport: "Lo Sport torni al centro dell'agenda politica"

- di: Daniele Minuti
 
Anche il mondo dello sport italiano lancia il suo grido di allarme sulla questione caro-energia: una filiera che ha registrato con orgoglio i grandi risultati delle Nazionali di nuoto e volley in queste settimane, è ora chiamata a trovare soluzioni per lottare contro la crisi ed evitare la chiusura di palestre e piscine per via della crisi che sta colpendo l'economia nostrana. L'ultimo appello è dell'Associazione Nazionale fra i Produttori di Articoli Sportivi che raccoglie le problematiche del settore in un appello che tiene conto delle molteplici difficoltà.

Caro energia, Assosport lancia l'allarme

L’export dell'industria sportiva italiana nel 2021 ha registrato un incoraggiante +18,5% ma ora trema per l'effetto che il rincaro potrebbe avere su questo valore (l'Italia è il secondo paese dell'Unione europea per produzione manifatturiera e l'ottavo per export nel mondo). Facile prevedere che il rincaro energia vada a toccare i rami dell'industria sportiva, specie per chi produce articoli, per via della grande difficoltà nel reperire materie prime, a cui si aggiunge l'impennata di costi dei noli e della gestione.

Anna Ferrino, Presidente di Assosport (nella foto), ha commentato: "Quello dei rincari legati alla crisi energetica è ovviamente un problema generalizzato che interessa tutte le filiere produttive e, più in generale, riguarda l’intera collettività. Diminuisce il potere di acquisto delle famiglie che si vedono costrette a tagliare quelle voci di spesa ritenute non necessarie. Tra queste, purtroppo, anche l’attività sportiva. Così, se da un lato gli impianti pagheranno caro il prezzo del razionamento del gas, dall’altro il timore è di assistere a una nuova flessione nelle presenze. In questo senso l’intervento del Governo sarà fondamentale per supportare un settore che non va considerato solo in occasione dei grandi eventi, ma che deve diventare parte imprescindibile del quotidiano e dell’agenda politica». Se fino a poco tempo fa il rinnovato interesse per il benessere psicofisico lasciava intravedere incoraggianti spiragli di ripresa, adesso l’ombra del caro-bolletta delinea scenari assai più incerti. «Allo stato attuale è difficile fare previsioni positive. In questo senso ci uniamo agli appelli di Anif e della Federazione Italiana Nuoto e sposiamo le istanze lanciate da Confindustria per il contenimento dei prezzi del gas e la riforma del mercato elettrico. Chiediamo, insomma, che non vengano dimenticate le esigenze del mondo sportivo che rimane un asset fondamentale della nostra economia e della società e il cui valore in Italia sfiora i 79 miliardi di euro pari al 3% del PIL nazionale".
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