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Caos Click Day per lavoratori stagionali: quote esaurite in pochi minuti

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Caos Click Day per lavoratori stagionali: quote esaurite in pochi minuti
Il terzo e ultimo click day per i lavoratori stagionali nei settori agricolo e turistico-alberghiero è iniziato con due ore di ritardo a causa di problemi tecnici, ma si è chiuso in un lampo: già entro mezzogiorno, 60.019 delle 61.432 domande precompilate a novembre risultavano inviate, saturando immediatamente le quote disponibili. Il sistema, pensato per facilitare l’ingresso di manodopera straniera, continua però a mostrare i suoi limiti, con lunghe attese burocratiche e una disponibilità effettiva dei lavoratori spesso incerta.

Caos Click Day: ritardi, problemi tecnici e quote esaurite in pochi minuti

Le quote per il 2025 prevedono 110mila ingressi per i lavoratori stagionali, con un nuovo click day fissato per il 1° ottobre. Tuttavia, le criticità del sistema continuano a essere oggetto di discussione: la procedura, che assegna i posti in pochi istanti, non garantisce che i lavoratori arrivino nei tempi richiesti o che siano effettivamente disponibili quando le aziende ne hanno bisogno.

Secondo Coldiretti, è ormai evidente la necessità di superare questo meccanismo, che non risponde né alle esigenze delle imprese né a quelle dei lavoratori. La proposta è di adottare una gestione più diretta, con un coinvolgimento maggiore delle associazioni datoriali per prevenire frodi e infiltrazioni illecite. Inoltre, si sottolinea l’importanza di migliorare il funzionamento dei consolati, dove spesso si creano blocchi burocratici nell’invio delle domande.

Poca stabilità e molta burocrazia

I numeri dimostrano che il click day non è una garanzia di successo: solo il 7,8% delle quote fissate per il 2024 si è effettivamente trasformato in permessi di soggiorno e contratti di lavoro stabili. Il nuovo sistema di precompilazione delle domande, introdotto per migliorare la procedura, sembra aver aumentato la complessità burocratica, scoraggiando molte richieste.

Nel settore agricolo, la situazione è particolarmente critica: nel 2024, solo il 70% dei lavoratori richiesti è arrivato in Italia, mentre nel 2023 la percentuale era ancora più bassa, intorno al 30%. Da qui la necessità di un cambio di rotta, magari con una programmazione più efficace e un sistema di formazione all’estero per garantire manodopera qualificata.

Un futuro incerto

Mentre si attende l’apertura del portale Ali del Ministero dell’Interno per le domande di lavoratori domestici e non stagionali, resta da capire quale sarà il destino degli ingressi previsti per l’assistenza a disabili e anziani ultraottantenni. Su 10mila posti disponibili, le richieste precompilate sono state appena 734, segno di un meccanismo che ancora non risponde alle reali necessità del mercato del lavoro.

L’urgenza di riformare il sistema è ormai evidente: le aziende chiedono maggiore flessibilità e tempi certi, mentre i lavoratori sperano in un processo più chiaro e meno macchinoso. Resta da vedere se il governo sarà in grado di intervenire in tempo per evitare un altro anno di caos e incertezze.
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