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Cannes 2025, il coraggio del cinema: Panahi trionfa

- di: Marta Giannoni
 
Cannes 2025, il coraggio del cinema: Panahi trionfa

Un palmarès politico e visionario premia la libertà d’espressione e l’audacia narrativa.

(Foto: Jafar Panahi in un'immagine scattata a Cnnes 2025 da Kevin Payravi)
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La Palma d’Oro a Jafar Panahi: un ritorno che scuote
Il Festival di Cannes 2025 ha incoronato con la Palma d’Oro il regista iraniano Jafar Panahi per il suo film Un semplice incidente. Dopo anni di arresti domiciliari e divieti imposti dal regime iraniano, Panahi è tornato fisicamente sulla Croisette, ricevendo l’ovazione del pubblico. Il film, girato clandestinamente a Teheran, è una potente allegoria sulla vendetta e la compassione, raccontando la storia di ex prigionieri politici che rapiscono un uomo sospettato di essere stato il loro torturatore. 
Durante la cerimonia di premiazione, Panahi ha dichiarato: “Questo premio è per tutti coloro che lottano per la libertà e la giustizia in Iran”. Il suo ritorno ha segnato un momento storico, sottolineando il potere del cinema come strumento di resistenza.
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Gran Premio a Joachim Trier: Sentimental Value emoziona
Il regista norvegese Joachim Trier ha ricevuto il Grand Prix per Sentimental Value, un dramma familiare che esplora le dinamiche intergenerazionali in una famiglia di artisti del Nord Europa. Con interpretazioni magistrali di Renate Reinsve e Stellan Skarsgård, il film ha conquistato la critica per la sua profondità emotiva e la raffinata costruzione narrativa.
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Premio della Giuria ex aequo: Sirat e Sound of Falling
Il Premio della Giuria è stato assegnato ex aequo a Sirat di Oliver Laxe e Sound of Falling di Mascha Schilinski.
Sirat segue il viaggio di un padre e un figlio attraverso il deserto marocchino alla ricerca della figlia scomparsa, immergendosi nel mondo delle raves e affrontando temi di redenzione e spiritualità.
Sound of Falling narra la vita di quattro ragazze in epoche diverse, tutte legate da una fattoria nel nord della Germania. Il film esplora la memoria e l’identità attraverso una narrazione poetica e visivamente suggestiva.
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Miglior regia e attore: il Brasile protagonista
Il brasiliano Kleber Mendonça Filho ha vinto il premio per la miglior regia con O Agente Secreto, un thriller politico ambientato durante la dittatura militare brasiliana. Il film è stato lodato per la sua tensione narrativa e l’analisi critica del potere.
Wagner Moura, protagonista del film, ha ricevuto il premio come miglior attore per la sua interpretazione intensa e sfaccettata di un agente sotto copertura.
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Miglior attrice: Nadia Melliti incanta con La Petite Dernière
Nadia Melliti è stata premiata come miglior attrice per il suo ruolo in La Petite Dernière di Hafsia Herzi. Il film racconta la storia di Fatima, una giovane di origine algerina che cerca di conciliare le tradizioni familiari con la sua identità personale in una scuola d’élite parigina.
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Miglior sceneggiatura: i fratelli Dardenne con Jeunes Mères
Jean-Pierre e Luc Dardenne hanno ricevuto il premio per la miglior sceneggiatura con Jeunes Mères, che segue la vita di cinque adolescenti in un centro per giovani madri. Il film affronta temi come la maternità precoce, la povertà e la resilienza con il realismo sociale tipico dei Dardenne.
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Premio speciale a Resurrection di Bi Gan
Il regista cinese Bi Gan ha ricevuto un premio speciale per Resurrection, un film di fantascienza che esplora la memoria e l’identità attraverso una narrazione onirica e visivamente affascinante. Il protagonista, interpretato da Jackson Yee, attraversa diverse epoche storiche in una riflessione sulla storia e il futuro della Cina.
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L’Italia a mani vuote: Fuori di Martone non premiato
L’unico film italiano in concorso, Fuori di Mario Martone, non ha ricevuto riconoscimenti. Il film, ispirato alla vita della scrittrice Goliarda Sapienza, esplora la Roma degli anni ‘80 e la condizione femminile, ma è stato forse penalizzato dalla complessità del contesto storico poco noto al pubblico internazionale.
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Un festival all’insegna del coraggio
Il Festival di Cannes 2025 ha celebrato il cinema come strumento di denuncia e riflessione, premiando opere che affrontano temi politici, sociali e identitari con audacia e originalità. Dalla vittoria di Panahi alla valorizzazione di nuovi talenti, questa edizione ha riaffermato il ruolo del cinema nel raccontare e interrogare il mondo contemporaneo.


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