Il nuovo premier canadese non ha paura: stop ad acquisto F35 dagli Usa
- di: Jole Rosati

Il nuovo primo ministro canadese, Mark Carney (foto), ha chiesto una revisione del piano di Ottawa per l’acquisto di 88 caccia F-35 prodotti da Lockheed Martin, un accordo da 85 milioni di dollari per ciascun velivolo. La mossa arriva in un contesto internazionale complesso, segnato dalle tensioni commerciali con gli Stati Uniti e dalla necessità di ottimizzare le spese militari.
Una decisione sotto esame
Carney ha incaricato il ministro della Difesa, Bill Blair, di valutare se il contratto per gli F-35 rappresenti ancora la scelta migliore per il Canada. "Dobbiamo fare i compiti a casa, dato il contesto in continua evoluzione, e assicurarci che il contratto nella sua forma attuale sia nel migliore interesse dei canadesi e delle forze armate canadesi", ha dichiarato Laurent de Casanove, portavoce di Blair, in una nota.
Nonostante la revisione, il Canada rimane legalmente vincolato all’acquisto dei primi 16 aerei, con consegne previste a partire dal 2026. La flotta completa, che dovrebbe sostituire i vecchi CF-18 della Royal Canadian Air Force, sarà operativa entro il 2032.
Le ragioni dietro la revisione
La decisione di riesaminare il contratto arriva in un momento delicato per le relazioni tra Canada e Stati Uniti. Le tensioni commerciali, innescate dalle politiche protezioniste del presidente Donald Trump, continuano a influenzare gli accordi bilaterali. Inoltre, il governo canadese sta valutando se esistano alternative più economiche o tecnologicamente avanzate rispetto agli F-35.
Secondo fonti vicine al governo, citate dal Globe and Mail, Carney è intenzionato a garantire che ogni dollaro speso per la difesa sia giustificato. "Non si tratta solo di costi, ma di assicurarci che le nostre forze armate abbiano gli strumenti migliori per affrontare le sfide del futuro", ha affermato un alto funzionario del Dipartimento della Difesa canadese.
Le reazioni internazionali
La possibile revisione del contratto ha suscitato reazioni contrastanti. Lockheed Martin, in una dichiarazione, ha ribadito che gli F-35 rappresentano "la scelta migliore per la sicurezza nazionale e l’interoperabilità con gli alleati della NATO". Tuttavia, alcuni esperti di difesa hanno sollevato dubbi sui costi di manutenzione a lungo termine del programma F-35, che potrebbero superare i 1,5 trilioni di dollari a livello globale entro il 2070, secondo un rapporto del Congressional Budget Office statunitense pubblicato nel febbraio 2025.
Le alternative in campo
Tra le opzioni al vaglio del governo canadese ci sono i caccia Saab Gripen, prodotti dalla svedese Saab, e i Dassault Rafale francesi. Entrambi i modelli sono stati presentati come alternative più economiche e adattabili alle esigenze specifiche del Canada. Tuttavia, secondo un’analisi del National Post, abbandonare il programma F-35 potrebbe comportare costi aggiuntivi per il Canada, già investito nel progetto da oltre un decennio.
Il futuro della difesa canadese
La decisione finale sul contratto F-35 avrà implicazioni significative per la politica di difesa canadese. Con un budget militare di circa 26,9 miliardi di dollari nel 2025, il Canada deve bilanciare le esigenze di sicurezza con quelle finanziarie. "Questa non è solo una questione di acquisto di aerei, ma di definizione della strategia di difesa nazionale per i prossimi 50 anni", ha dichiarato David Perry, analista del Canadian Global Affairs Institute.
Mentre il governo valuta le opzioni, il dibattito continua a infiammare l’opinione pubblica e i media. Una cosa è certa: la decisione di Carney segnerà un punto di svolta nella storia della difesa canadese.