Borse: i mercati dell'area Asia-Pacifico risentono dell'accordo sul debito pubblico americano
- di: Redazione
Il mercato azionario nella regione Asia-Pacifico ha risentito pesantemente delle tensioni per la discussione, prevista per oggi al Congresso americano, sull'accordo per evitare un default del debito pubblico. All'incertezza (dopo che ieri Wall Street ha guadagnato meno dello 0,1% e prima del voto sull'intesa raggiunta tra il presidente Biden e lo speaker della Camera dei rappresentati, McCarthy) si aggiungono quelle per la flessione dell'attività delle fabbriche cinesi.
Borse: i mercati dell'area Asia-Pacifico risentono dell'accordo sul debito pubblico americano
Un'indagine ufficiale cinese sui produttori ha rilevato infatti una contrazione dell'attività a maggio a causa della debole domanda dei consumatori globale e interna.
Lo Shanghai Composite Index ha perso lo 0,7% a 3.200,30 e il Nikkei 225 di Tokyo è sceso dell'1,4% a 30.888,52. Pesante l'arretramento per l'Hang Seng di Hong Kong, che ha chiuso la giornata di contrattazioni con un - 2,2% a 18.178,14. In calo anche il Kospi di Seul (- 0,2% a 2.580,53); l'S &P-ASX 200 di Sydney (- 1,2% a 7.123,50); l'indiano indiano Sensex (che ha aperto in ribasso dello 0,5% a 62.629,41). In controtendenza la borsa neozelandese,
A Wall Street, ieri, l'S &P 500 è salito a 4.205,52, vicino al livello più alto in nove mesi.
Il Dow Jones Industrial Average è sceso dello 0,2% a 33.042,78. Il Nasdaq composito è salito dello 0,3% a 13.017,43. La ripresa economica della Cina è stata più debole di quanto sperassero alcuni uomini d'affari e investitori, come confermato da un indice mensile dei responsabili degli acquisti, elaborato dall'Ufficio nazionale di statistica, sceso a 48,4 dal 49,2 di aprile su una scala di 100 punti su cui i numeri inferiori a 50 mostrano un calo dell'attività. I produttori sono stati penalizzati dalla debolezza della domanda globale e da una ripresa più lenta del previsto della spesa dei consumatori cinesi.
Ora l'attenzione degli operatori si sposta sulla prossima riunione della Federal Reserve, in programma tra due settimane, che potrebbe decidere un nuovo aumento tasso di prestito chiave, che si spesa possa essere l'ultimo dopo la raffica degli ultimi mesi. Un rapporto martedì mattina ha mostrato che la fiducia tra i consumatori americani sta diminuendo, restando di molto sotto al livello di prima della pandemia. Sui mercati dell'energia, il greggio USA di riferimento ha perso 19 centesimi a 69,27 dollari al barile nel trading elettronico sul New York Mercantile Exchange; il Brent è sceso di 18 centesimi a 73,53 dollari al barile a Londra.