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Borse: soffrono i mercati asiatici per le preoccupazioni per l'economia cinese

- di: Redazione
 
Borse: soffrono i mercati asiatici per le preoccupazioni per l'economia cinese
Giornata contrastata per i mercati asiatici (con la sola eccezione d Tokyo), che sembrano soffrire per le notizie che giungono dalla Cina, la cui economia sembra rallentare. Ieri la Cina ha riportato una crescita economica più debole rispetto a quanto previsto dalla maggior parte degli economisti, dopo la revoca delle misure anti-Covid 19.
Il benchmark giapponese Nikkei 225 è salito dello 0,2% a 32.438,27. Lo S &P/ASX 200 australiano ha perso lo 0,3% a 7.276,00. Il Kospi della Corea del Sud ha lasciato lo 0,5% a 2.606,19. L'Hang Seng di Hong Kong ha ceduto l'1,9% a 19.037,07, mentre lo Shanghai Composite è sceso dello 0,3% a 3.200,76.

Borse: soffrono i mercati asiatici per le preoccupazioni per l'economia cinese

A Wall Street, l'S &P 500 ieri è salito dello 0,4% a 4.522,79, il livello di chiusura più alto in 15 mesi. Il Dow Jones Industrial Average ha guadagnato lo 0,2% a 34.585,35 e il Nasdaq Composite è salito dello 0,9%, a 14.244,95.
Negli Stati Uniti, l'economia è rimasta resiliente, evitando finora la recessione nonostante tassi di interesse molto più elevati destinati a ridurre l'inflazione elevata. Intanto cresce l'attesa per la prossima pubblicazione degli utili di quasi 60 società presenti nell'S &P 500. Le aspettative degli analisti sono modeste, prevedendo il peggior calo degli utili per azione tra le società S&P 500 da quando la pandemia ha colpito l'economia nella primavera del 2020.

Questa settimana uscirà anche l'ultimo aggiornamento mensile sulle vendite presso i rivenditori statunitensi. La forte spesa dei consumatori statunitensi è stata una delle ragioni principali della resilienza dell'economia, trainata da un mercato del lavoro straordinariamente solido.
E' intanto ampia l'aspettativa è che la Fed aumenti i tassi nella riunione della prossima settimana, il che porterebbe il tasso sui fondi federali al livello più alto dal 2001. Ma la speranza tra i trader è comunque che questo sarà l'aumento finale di questo ciclo.

Nel commercio di energia, il petrolio americano di riferimento ha guadagnato 29 centesimi a 74,44 dollari al barile nel commercio elettronico sul New York Mercantile Exchange. Il greggio Brent, lo standard internazionale, è salito di 27 centesimi a 78,77 dollari al barile.
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