Borsa: Europa rallenta a meta' seduta, a Milano (+0,2%) in luce Saipem

- di: RCor
 
Rallentano il passo le Borse europee a meta' seduta rispetto alle battute iniziali che avevano fatto sperare in una seduta piu' tonica. Gli investitori guardano al dato sull'inflazione Usa di luglio, in arrivo mercoledi', che terra' il fiato sospeso dei mercati fino ad allora, in attesa di segnali che possano confermare l'ipotesi di un taglio dei tassi d'interesse da parte della Fed nella riunione di settembre. Il Ftse Mib di Milano si tiene in rialzo dello 0,24% ma resta sotto la soglia dei 32mila punti, lontano dei massimi della mattinata. Maglia nera per il Cac 40 di Parigi che scivola in negativo a -0,17%, appesantito dai titoli del lusso (Kering in fondo al listino a -1,26%). Francoforte viaggia sulla parita' (+0,06), in cauto rialzo Madrid (+0,11% e Amsterdam (+0,21%). Londra la migliore con un +0,44%. Sull'azionario a Piazza Affari, si allarga la porzione di titoli 'in rosso', a guidare i ribassi, in scia ai cali di Parigi, Brunello Cucinelli (-1,3%), mentre sono in perdita anche Moncler (-0,15%) e Ferrari (-0,13%). Ripiega Unipol (-0,17%) dopo un avvio brillante in scia ai giudizi positivi degli analisti sui conti di venerdi. A due velocita' il comparto bancario, con Mediolanum (+1,58%) tra i migliori, premiato dagli acquisti dopo la promozione di Jefferies; ben comprate anche Mps (+0,79%) e Intesa Sanpaolo (+0,59%), mentre viaggiano sotto la soglia della parita' Bper e Banco Bpm (entrambi a -0,2%). In cima al listino spicca Saipem, in progresso del 2,12%. Bene anche Iveco (1,04%), Azimut (+0,97%) e Interpump (+0,92%). Generali rimonta dalla debolezza post semestrale di venerdi', e si muove in rialzo dello 0,86%. Sul valutario, stabile il cambio euro/dollaro a 1,092. Si indebolisce ulteriormente lo yen giapponese che incrocia la moneta unica a 161,04 e il biglietto verde a 147,375. Prosegue il trend rialzista del petrolio, in scia agli sviluppi del conflitto in Medio Oriente e agli scontri nella regione russa di Kursk con la conseguente minaccia per il gasdotto nell'area. Il Brent si muove sopra gli 80 dollari al barile (+0,85% a 80,35 dollari) e il Wti settembre a 77,67 dollari (+1%). Inverte la rotta il gas naturale, ora in rialzo a 41,57 euro al Mwh (+2,9%).
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