Big Tech: giudice dà ragione a Facebook, nessuna posizione monopolista

- di: Brian Green
 
Facebook ha messo a segno un colpo importantissimo a sostegno della tesi, che da sempre porta avanti, di non detenere una posizione dominante nel settore dei social contrariamente a quello che pensano diverse istituzioni nazionali, a partire dallo Stato federale. Infatti un giudice ha respinto le cause proposte contro la creatura di Mark Zuckerberg, nell'ambito di iniziative anti-trust, dal governo degli Stati Uniti e dalla maggior parte degli Stati.

Ad emettere la sentenza è stato il giudice distrettuale James Boasberg (che ha competenza sui reati o le controversie federali) che, a Washington, ha accolto la richiesta del gigante dei social media di respingere le cause intentate dalla Federal Trade Commission e dai procuratori generali dei singoli Stati a dicembre.
Secondo Boasberg, la causa intentata dalla Federal Trade Commission è stata "legalmente insufficiente", non avendo, a giudizio del magistrato, addotto abbastanza accuse per sostenere le tesi secondo le quali Facebook detiene una posizione monopolizzante.

Il giudice Boasberg, tuttavia, ha affermato che Ftd può reiterare le sue istanze, concedendole un termine di 30 giorni per tentare di presentare una causa su basi giuridiche diverse da quella che è stata respinta. Il giudice ha, quindi, deciso di respingere nella sua interezza il caso proposto da 46 Stati (sempre sulla base delle normative anti-trust) in gran parte sulla base del fatto che i procuratori generali hanno aspettato troppo a lungo per presentare le loro richieste.

Le sentenze - sia quella sull'istanza della Federal Trade Commission che dagli Stati - a giudizio degli analisti politici hanno inferto un colpo agli sforzi del governo (anche di quello precedente) per perseguire i giganti della Big Tech con l'accusa di aver monopolizzato illegalmente il mercato.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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