Basf cresce in Italia nel 2022: fatturato in aumento del 16,8%

- di: Barbara Bizzarri
 
Dopo una prima metà del 2022 segnata dalle conseguenze del conflitto in Ucraina e del successivo rincaro di energia e materie prime, il Gruppo Basf ha comunque riconfermato l’importanza del mercato italiano, secondo in Europa per fatturato, con vendite generate pari a 2,672 miliardi di euroin crescita del +16,8% rispetto all’anno scorso. Un risultato importante dovuto principalmente a due fattori: la tenuta dei segmenti industriali che hanno confermato i volumi già molto buoni del 2021 e un aumento dei prezzi dovuto alla scarsità di materie prime e all’impennata dei costi energetici.

Basf cresce in Italia nel 2022: fatturato in aumento del 16,8%

Lorenzo Bottinelli, Amministratore Delegato e Vice Presidente di BASF Italia, ha commentato: “Dopo un 2021 caratterizzato da una netta ripresa rispetto al periodo pandemic,o il 2022 è stato un anno di luci ed ombre. In particolare, dopo il primo trimestre, risultato il migliore di sempre nel nostro Paese, il conflitto in Ucraina e i costi di energia e materie prime hanno appesantito in modo importante la seconda parte dell’anno. L’incertezza legata al conflitto e gli alti tassi di inflazione hanno influito anche sul primo trimestre del 2023 che, seppur non particolarmente brillante, ha registrato risultati migliori delle attese sia globalmente che in Italia. Il 2022 è stato un anno importante per il Gruppo BASF anche per le acquisizioni nei settori automotive e digital farming. In particolare, abbiamo concluso l’acquisizione di due distributori di vernici per auto presenti in Lombardia e Liguria potenziando in questo modo la nostra presenza nel mercato delle riparazioni. Sul fronte digital farming abbiamo acquisito Horta, innovativa società specializzata in soluzioni digitali per l’agricoltura e riconosciuta anche sul mercato internazionale per lo sviluppo di Sistemi di Supporto alle decisioni agronomiche, denominate DSS - Decision Support Systems. Le crisi che si susseguono, prima il COVID e oggi la guerra in Ucraina non ci hanno rallentato nel consolidamento del nostro percorso verso un’economia concretamente circolare, con la progressiva introduzione sul mercato di prodotti certificati ottenuti da fonti non fossili. I nostri clienti accolgono con entusiasmo queste soluzioni perché condividono con noi il desiderio di disaccoppiare lo sviluppo economico dalle emissioni di gas serra e ritengo che questa visione comune sia il vero cuore del nostro successo”.

Tra i segmenti che hanno avuto risultati positivi quello Nutrition & Care che comprende vitamine, carotenoidi, steroli utilizzati nell’industria alimentare e l’intera gamma di tensioattivi, emulsionanti, polimeri, emollienti, attivi, pigmenti e filtri UV usati prevalentemente nell’industria dei prodotti legati al Personal Care. Ancora una volta BASF Italia è stata un prezioso alleato per due delle principali eccellenze del Made in Italy. 

Buona anche la performance del segmento Materials, che ha fatto registrare un +22% legato alle vendite di sistemi poliuretanici per cui l’Italia rappresenta un mercato particolarmente ricco, grazie alla vitale industria calzaturiera e del legno arredo. In crescita anche il segmento Chemicals, che fornisce i prodotti chimici di base, trainato in modo importante dai bonus edilizi e che ha chiuso a +19,7% rispetto al 2021.

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