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Unicredit-Banco BPM: l’offerta parte col freno a mano tirato

- di: Bruno Coletta
 
Unicredit-Banco BPM: l’offerta parte col freno a mano tirato
Solo 798 azioni conferite nel primo giorno. Il governo impone vincoli stringenti, Banco BPM respinge l’offerta. Orcel (foto) in attesa di risposte.
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Un avvio in salita
Ieri lunedì 28 aprile 2025 è partita l’offerta pubblica di scambio (OPS) volontaria totalitaria di UniCredit sulle azioni ordinarie di Banco BPM. Tuttavia, il primo giorno ha registrato un’adesione minima: solo 798 azioni conferite, pari allo 0,000053% del capitale sociale di BPM . Un segnale evidente di un’accoglienza fredda da parte degli azionisti.

Il nodo del golden power
Il governo italiano ha esercitato il “golden power” sull’operazione, imponendo condizioni stringenti: uscita di UniCredit dalla Russia entro nove mesi, mantenimento del rapporto prestiti/depositi di Banco BPM per cinque anni e obbligo di preservare gli investimenti in Anima Holding . UniCredit ha criticato l’intervento, definendolo “inusuale” per una fusione tra due banche italiane e ha chiesto chiarimenti al governo, sospendendo decisioni definitive sull’offerta.

Il rifiuto di Banco BPM
Il 24 aprile, il consiglio di amministrazione di Banco BPM ha respinto formalmente l’offerta di UniCredit, giudicandola ostile e sottovalutata. Il presidente Massimo Tononi ha sottolineato che l’offerta non prevede alcun premio e che gli azionisti di BPM riceverebbero solo il 14% del capitale della nuova entità, nonostante BPM contribuisca al 18% degli utili previsti per il 2027.

Le sanzioni in caso di inadempienza
Il decreto governativo prevede sanzioni severe per UniCredit in caso di mancato rispetto delle condizioni imposte: multe fino a 20 miliardi di euro, equivalenti al doppio del valore dell’operazione. Questo aggiunge ulteriore pressione su UniCredit, che deve valutare attentamente i rischi associati all’operazione.

Operazione complessa e incerta 
L’OPS di UniCredit su Banco BPM si presenta come un’operazione complessa e incerta. Le restrizioni governative, il rifiuto di Banco BPM e le potenziali sanzioni rendono il successo dell’offerta tutt’altro che scontato. UniCredit dovrà navigare con cautela tra le sfide regolatorie e le resistenze del mercato per portare a termine l’acquisizione.

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