UniCredit accelera su Banco BPM: rilancio vicino o ritiro strategico? Le ultime mosse
- di: Matteo Borrelli

Nel novembre 2024 UniCredit ha lanciato un’OPS (Offerta Pubblica di Scambio) volontaria su Banco BPM, offrendo un valore di 10 miliardi di euro con uno scambio azionario che prevedeva un premio di appena lo 0,5% rispetto alla capitalizzazione di mercato. L’obiettivo di UniCredit, guidata dal Ceo Andrea Orcel (foto), era quello di consolidare la propria posizione sul mercato italiano, aumentando la propria massa critica ed estendendo la rete di clienti e servizi.
Banco BPM, tuttavia, non ha accolto favorevolmente l’offerta. La dirigenza della banca milanese, con a capo l’Amministratore Delegato Giuseppe Castagna, ha ritenuto il valore proposto da UniCredit troppo basso e la strategia poco chiara. “Non vediamo un valore aggiunto tale da giustificare l’operazione così come è stata presentata”, ha dichiarato Castagna durante un’intervista rilasciata a Reuters.
Questa presa di posizione ha spinto Banco BPM a esplorare strategie alternative per rafforzare la propria indipendenza e ridurre l’attrattività per potenziali acquirenti ostili.
Banco BPM risponde con Anima: l’acquisizione per rafforzare la difesa
Una delle mosse più significative di Banco BPM è stata l’annuncio di un’offerta migliorata per l’acquisizione di Anima Holding, società leader nella gestione del risparmio in Italia. L’assemblea degli azionisti di Banco BPM ha dato il via libera all’aumento del prezzo offerto per Anima, portandolo da 6,2 a 7 euro per azione, per un valore totale di circa 1,1 miliardi di euro.
Questa operazione ha un duplice obiettivo: da un lato, rafforzare la posizione di Banco BPM in un settore strategico come quello della gestione patrimoniale, rendendo la banca meno vulnerabile a scalate esterne; dall’altro, aumentare il proprio valore complessivo, rendendo l’offerta di UniCredit meno allettante.
“Anima rappresenta per noi una grande opportunità di crescita e un asset strategico nel lungo periodo”, ha dichiarato Castagna in occasione dell’assemblea degli azionisti il 28 febbraio 2025.
UniCredit valuta le opzioni: rilancio o ritiro?
L’offerta aumentata per Anima ha complicato i piani di UniCredit, che ora si trova a dover decidere se rilanciare l’OPS su Banco BPM o ritirarsi dall’operazione.
Andrea Orcel, noto per la sua strategia aggressiva nel settore bancario, ha dichiarato durante un evento a Milano: “È un momento di svolta per UniCredit, abbiamo tre anni per battere la concorrenza e crescere come mai prima d’ora”. L’amministratore delegato della banca ha lasciato intendere che l’operazione su Banco BPM non è ancora chiusa, ma che UniCredit sta valutando attentamente ogni passo.
Secondo alcune indiscrezioni riportate da Il Sole 24 Ore, UniCredit potrebbe considerare un rilancio, aumentando il valore dell’offerta o proponendo incentivi aggiuntivi agli azionisti di Banco BPM. Tuttavia, il costo di un eventuale rilancio potrebbe mettere pressione sulla strategia finanziaria della banca, che sta cercando di bilanciare crescita e sostenibilità economica.
Le autorità vigilano sull’operazione
L’operazione UniCredit-Banco BPM è sotto la lente d’ingrandimento delle autorità di vigilanza italiane. Banca d’Italia ha già dato il nulla osta a Banco BPM per l’OPA su Anima, mentre si attende a breve anche l’approvazione dell’IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni).
Il governo italiano, pur mantenendo una posizione ufficialmente neutrale, segue da vicino gli sviluppi. Fonti vicine al Ministero dell’Economia e delle Finanze hanno confermato che l’esecutivo preferirebbe mantenere un equilibrio nel sistema bancario nazionale ed evitare un’eccessiva concentrazione di potere nelle mani di pochi istituti.
Le reazioni dei mercati e le previsioni degli analisti
Le azioni di UniCredit hanno registrato un rialzo significativo nelle ultime settimane, passando da 36,27 euro a 54,58 euro, con un incremento di oltre il 50%. Questo aumento ha reso l’offerta di UniCredit ancora più competitiva, portando il suo valore complessivo a circa 14,5 miliardi di euro.
Gli analisti di Jefferies hanno confermato il rating “buy” su UniCredit, indicando un target price di 61,5 euro, a conferma della fiducia nel potenziale di crescita della banca guidata da Orcel.
Banco BPM, dal canto suo, capitalizza attualmente poco più di 15 miliardi di euro. Gli esperti ritengono che, se l’offerta di UniCredit dovesse essere migliorata, gli azionisti di Banco BPM potrebbero considerarla con maggiore interesse. Tuttavia, la decisione di aumentare l’esposizione nel settore del risparmio gestito con l’acquisizione di Anima potrebbe rivelarsi una mossa vincente nel lungo termine.
Le prossime mosse: settimane decisive per il futuro del settore bancario
Nei prossimi giorni, Banco BPM proseguirà con il suo roadshow 2025, un tour di incontri con imprese e investitori in varie città italiane, tra cui Verona, Lodi, Bergamo e Modena. L’obiettivo è rafforzare i legami con il territorio e consolidare la fiducia degli stakeholders nella strategia indipendente della banca.
Dall’altra parte, UniCredit dovrà decidere se insistere sulla sua offerta, modificarla o ritirarsi completamente dalla partita. La posta in gioco è alta, e l’esito di questa vicenda potrebbe avere ripercussioni significative sull’intero sistema bancario italiano.
Una cosa è certa: il braccio di ferro tra UniCredit e Banco BPM non è ancora finito. Le prossime settimane saranno cruciali per definire il futuro dei due istituti e, con essi, il volto della finanza italiana nei prossimi anni.