Bambino Gesù: rimosso dal corpo di una bambina tumore di 1,5 Kg

- di: Claudia Loizzi
 

È un'intervento eccezionale quello portato a termine all'ospedale Bambino Gesù di Roma e col quale è stato asportato un tumore al rene della grandezza di 1,5 kg ad una bambina di 8 anni.
Un risultato grandioso, considerando la tenera età della paziente e la difficoltà per l’estensione del tumore. L'ospedale ha sottolineato quanto "l’intervento, sia stato reso possibile dalla collaborazione tra oncologi, chirurghi, cardiochirurghi, e anestesisti", rappresentando un risultato importante per la medicina pediatrica.

Bambino Gesù: rimosso tumore di 1,5 Kg dal corpo di una bambina di 8 anni

"Questo successo non è solo una vittoria medica, ma anche una grande speranza per tante famiglie che affrontano situazioni simili: rappresenta un traguardo straordinario nella chirurgia oncologica pediatrica. Rimuovere un tumore di queste dimensioni, così invasivo, è stato possibile solo grazie a una pianificazione chirurgica estremamente accurata e alla collaborazione di un’équipe multidisciplinare altamente specializzataha detto Alessandro Crocoli, responsabile di Chirurgia Oncologica - La priorità è stata garantire il miglior risultato possibile, con un approccio personalizzato e sicuro".
Prima dell’asportazione chirurgica la piccola paziente è stata sottoposta a sei cicli di chemioterapia per ridurre la massa tumorale e facilitare l’operazione. Tutto nelle mani del team di oncologi guidati dal professor Franco Locatelli.


La fase preparatoria pre-chirurgica si è avvalsa invece di tecniche all’avanguardia di diagnostica per immagini come l’elaborazione 3D del tumore da asportare, realizzata dall’unità di Imaging avanzato cardiotoracovascolare e fetale.
Poi è iniziata la fase chirurgica dell’operazione: il dottor Crocoli in equipe assieme alla dottoressa Chiara Grimaldi sono riusciti a rimuovere il rene destro il cui volume era dieci volte superiore rispetto alla norma a causa del tumore.

Ma il tumore renale aveva invaso anche il cuore, più precisamente il nefroblastoma al rene destro si estendeva all’interno della vena renale, della vena cava inferiore fino a raggiungere l’atrio destro del cuore, a causa di una trombosi neoplastica. Un tumore che si è esteso in maniera anomala e rarissima tanto che, come spiegato dall’ospedale, si verifica in appena il 4-10% dei casi di nefroblastoma.
Pertanto “i cardiochirurghi, guidati dal professor Lorenzo Galletti responsabile di Cardiochirurgia e con il dottor Gianluca Brancaccio come primo operatore, hanno temporaneamente arrestato il cuore della bambina, mantenendola in vita con la circolazione extracorporea, per rimuovere la parte del tumore che aveva invaso l’atrio destro - prosegue la nota dell'ospedale del Vaticano - Infine, dopo aver riavviato il cuore, i chirurghi hanno completato l’operazione rimuovendo il residuo tumorale dalla vena cava inferiore. In totale, il tumore asportato pesava circa 1,5 kg. La parte anestesiologica del complesso intervento, durato più di 9 ore, è stata gestita dal team della Terapia Intensiva Cardiochirurgica del dottor Luca Di Chiara".

Come sottolineato dal professor Galletti si è trattato di una serie di “procedure complesse che esigono il massimo coordinamento. Questo intervento dimostra come, unendo competenze avanzate e tecnologia d’avanguardia, possiamo affrontare anche i casi più difficili, restituendo speranza ai nostri giovani pazienti".

Secondo l’ospedale il nefroblastoma, noto anche come tumore di Wilms, "è una neoplasia rara che colpisce prevalentemente i bambini tra 1 e 5 anni, con un picco tra i 2 e i 3 anni. Rappresenta circa il 90% dei tumori renali pediatrici, anche se i tumori al rene costituiscono meno del 5% delle neoplasie in età pediatrica. In Italia, la sua incidenza è di circa 8 casi ogni milione di bambini. I reni si formano durante lo sviluppo embrionale a partire da alcune particolari cellule staminali dette progenitrici. In alcuni casi, queste cellule persistono nei reni dopo la nascita e, a causa di mutazioni genetiche, possono proliferare in modo incontrollato, portando alla formazione del nefroblastoma".

La bambina, dopo una breve degenza in terapia intensiva "sta proseguendo la convalescenza in modo positivo e riceve le cure necessarie per un recupero ottimale. La scorsa settimana ha festeggiato il suo ottavo compleanno in reparto con la famiglia e con i medici che si stanno prendendo cura di lei. Il suo percorso di cura continuerà con sedute di radioterapia addominale e ulteriori cicli di chemioterapia", conclude l'ospedale.

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