ASviS: "Norme europee sulla rendicontazione di sostenibilità d'impresa sono un'opportunità per il sistema italiano"

- di: Redazione
 

Si è tenuto presso l'Università Roma Tre, a Roma, il seminario "Il Regolamento Tassonomia e i nuovi criteri di vaglio tecnico: l’impatto sui settori dell’economia italiana", organizzato dal Gruppo di lavoro sulla finanza sostenibile dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, in collaborazione con il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università Roma Tre, per riflettere con esperti e studiosi sugli effetti del nuovo regolamento europeo sul sistema di classificazione delle attività economiche sostenibili nel contesto economico italiano. Il seminario è stata l’occasione per la presentazione del Policy Brief dell’ASviS "La rendicontazione di sostenibilità nel contesto europeo e italiano: una rivoluzione in atto", elaborato dal Gruppo di lavoro Finanza grazie al supporto della Fondazione Organismo Italiano di Business Reporting.

ASviS: "Norme europee sulla sostenibilità d'impresa sono un'opportunità"

I recenti sviluppi delle normative europee in materia di rendicontazione di sostenibilità aziendale possono accelerare il cammino verso lo sviluppo sostenibile incidendo in maniera determinante su diversi ambiti della vita economica e sociale: l’obbligo di una maggiore trasparenza e responsabilità dell’impatto sulle persone e l’ambiente, in linea con i nuovi principi inseriti nella Costituzione italiana nel 2022, impone alle imprese di innovare i sistemi produttivi e i modelli di governance, con implicazioni profonde sulle loro scelte strategiche, sui loro investimenti e anche sulle politiche economiche nazionali. 

Il Policy Brief dell’ASviS fornisce un’analisi sul quadro normativo europeo e nazionale sulla rendicontazione di sostenibilità e formula nove proposte e raccomandazioni rivolte alle istituzioni italiane per rendere efficace l’introduzione delle nuove regole, minimizzando i consti per le imprese: accelerare l’adozione delle direttive europee sulla rendicontazione di sostenibilità; definire con attenzione il sistema di revisione/assurance delle informazioni di sostenibilità, i soggetti autorizzati a svolgere questa funzione e le competenze ad essi richieste; sostenere le imprese, specialmente le PMI, nel processo di transizione al nuovo sistema di rendicontazione; rafforzare i processi di acculturazione e formazione a tutti i livelli delle figure aziendali e professionali coinvolte; favorire il flusso di dati ESG dalle imprese al sistema bancario e finanziario; agevolare la finanza a impatto tramite il miglioramento della qualità delle informazioni di sostenibilità; accelerare la digitalizzazione dell’informazione e rafforzare la qualità e la comparabilità dei ratings/scoring ESG a livello europeo e internazionale; contribuire positivamente ai processi europei e internazionali di standardizzazione della rendicontazione di sostenibilità; favorire una partecipazione più ampia e sistematica della società civile agli organismi preposti alla definizione delle regole in materia di informazione di sostenibilità.

Il Direttore scientifico dell’ASviS
, Enrico Giovannini (nella foto), ha commentato: "La Direttiva che vieta il greenwashing concordata recentemente tra il Parlamento europeo e il Consiglio rappresenta un ulteriore passo in avanti verso un’economia più sostenibile e integra efficacemente la legislazione sugli obblighi di rendicontazione delle imprese, ora estesa anche a quelle di medie dimensioni. Finalmente, sarà possibile analizzare i risultati delle aziende con strumenti che, oltre ai risultati economico-finanziari, rivelino in modo credibile anche l’impatto sociale e ambientale, in linea con gli Obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu e la recente modifica della Costituzione italiana. Con le nuove regole le imprese dovranno accelerare la transizione dei sistemi produttivi verso la sostenibilità a tutto campo e rendere i cittadini-consumatori risparmiatori, i lavoratori, i manager e gli imprenditori sempre più consapevoli delle conseguenze delle loro azioni. D’altra parte, per un’efficace attuazione della Direttiva è necessario affrontare e risolvere diverse problematiche su cui si sofferma il Policy Brief dell’ASviS, il quale contiene nove proposte rivolte alle istituzioni italiane".

Il Rettore dell’Università Roma Tre
, prof. Massimiliano Fiorucci, ha aggiunto: "Il Regolamento europeo sulla Tassonomia ambientale stabilisce i criteri validi per il diritto dell'Unione Europea per determinare se un’attività economica possa qualificarsi come "ecosostenibile" al fine di individuare il grado di ecosostenibilità degli investimenti effettuati nell'attività stessa e, quindi, il grado di ecosostenibilità delle operazioni e dei prodotti finanziari tramite i quali tali investimenti vengono compiuti. Si tratta nel complesso di una disciplina trasversale sia per contenuti - perché coinvolge diversi ambiti del sapere, dal diritto all'economia aziendale, dall'ingegneria all'architettura, dalla chimica alla biologia - sia per impatto, in quanto chiama all'azione imprese, istituzioni pubbliche, professionisti e altri componenti della società civile, nel segno del perseguimento degli obiettivi dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite e del Green Deal europeo. Il seminario, organizzato da ASviS in collaborazione con il Dipartimento di Giurisprudenza del nostro Ateneo, rappresenta un momento di riflessione per conoscere diversi punti di vista e individuare alcune rilevanti linee prospettiche di sviluppo della nuova normativa alle quali l’Università potrà contribuire sia supportando l’elaborazione di criteri basati su evidenze e dati scientifici, sia favorendo la formazione per il necessario aggiornamento professionale".

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