Il 2020 entrerà, nella memoria collettiva, come un anno di grandi avvenimenti, spesso tristi, punteggiato, come lo è stato fino ad oggi, dalla perdita di giganti del cinema e dell’arte. Solo a scorrere velocemente l’elenco di chi non c’è più si comprende il vuoto che si sono lasciati dietro: Buck Henry, sceneggiatore de ‘’Il laureato’’; Kirk Douglas, uno dei giganti di Hollywood; Max Von Sydow, interprete bergmaniano, ma non solo; lo scrittore Luis Sepulveda; Michel Piccoli; il musicista Ezio Bosso; Ian Holm; il regista Joel Schumacher; il maestro Ennio Morricone.
Ma il dolore non può fermare la macchina della cultura e dobbiamo trovare la forza di ripartire, di ricominciare subitocon l’obiettivo di fare sì che, pur nella consapevolezza di quanto è accaduto, non ci resti la memoria solo di eventi dolorosi.
Come dimostra la conferma, frutto di grandi sforzi ed enorme passione, dell’appuntamento con il Magna Graecia Film Festival, che aprirà i battenti il primo agosto, con il tradizionale eccellente calendario di eventi e manifestazioni. Un Festival che si concluderà l’8 agosto, nel segno del ricordo e della memoria.
Perché, spiega
Vito Casadonte, ideatore e direttore artistico del Magna Graecia Film Festival, il 2020 è anche l’anno delle celebrazioni, come, ad esempio, quelle che ricorderanno il centenario della nascita di Federico Fellini e Alberto Sordi.
Casadonte, da anni impegnato nel panorama culturale del cinema e dello spettacolo, dal 2004 si è posto l’obiettivo di realizzare un evento che desse corpo all’identità del cinema italiano.
Il primo impatto con la nuova edizione del Magna Graecia Film Festival è l’immagine scelta per il cartellone, con Federico Fellini ed Alberto Sordi, ai quali la kermesse sarà dedicata. Quali sono le ragioni di questa scelta?
"Abbiamo deciso di celebrare due talenti italiani e facciamo questo in un anno molto particolare, in cui si sta soffrendo, ed è quindi necessario tirare fuori l’orgoglio di appartenenza al nostro meraviglioso Paese. Accomunarne il ricordo in un festival cinematografico aiuterà a capire meglio l’amicizia e il rapporto tra i due. Fellini fu il primo regista a capire la potenzialità rivoluzionaria del personaggio di Sordi. Era un’amicizia storica, nata ai tempi della gavetta, quando Sordi veniva rifiutato ad ogni cast e Fellini, per tirare avanti, disegnava fumetti per una rivista. Gli anni della fama e del successo erano ancora lontani, ma non hanno mai smesso di credere nel loro sogno e alla fine sono riusciti a realizzarlo".
Il 2020 sarà ricordato anche per la scomparsa di Ennio Morricone. Prevedete di rendere omaggio al grande Maestro?
"La grandezza di Morricone non è solo attestata dai due premi Oscar che gli sono stati tributati. È nel perfezionismo, nella cura dei particolari, nella scelta di soluzioni che solo un musicista visionario come lui poteva immaginare. Anche se i tempi sono molto stretti,credo sia doveroso ricordare Morricone per quei pochi che non ne hanno apprezzato la grandezza. Stiamo ancora studiando la formula, ma speriamo che sia la migliore possibile per rendere omaggio ad un genio che sarà celebrato e studiato per i decenni a venire".
Il Magna Graecia Film Festival è una manifestazione dedicata alle giovani promesse del cinema, promuove le loro opere prime e seconde: quali sono quest’anno?
"Ci sono tanti talenti del cinema italiano come Marco Bocci, interprete del commissario Scialoja nella serie ‘’Romanzo Criminale’’; Marco D’Amore, attore che si è distinto in Gomorra, nella parte di Ciro Di Marzio, e poi anche regista de ‘’L’Immortale’’; Michela Andreozzi, attrice e regista di ‘’Nove lune e mezza’’, di ‘’Brave ragazze’’ ed altri film. Sono autori giovani, ma anche affermati. Il Magna Graecia Film Festival dovrà valorizzarli ancora di più. Mi impegno moltissimo nel selezionare dei registi che cercano - e alcune volte ci riescono - di raccontare il Paese e di non raccontare loro stessi".
Il programma e gli ospiti del Festival sono stati già definiti?
"Stiamo dando gli ultimi ritocchi al programma, che prevederà in competizione sia opere prime che seconde. Sono previste anche masterclass di grandi registi e stiamo aspettando le ultime conferme di ospiti di assoluto valore, che faranno da cornice a questo importante evento culturale. Tra quelli che hanno garantito la loro presenza ci sono il regista e sceneggiatore Abel Ferrara e Peter Webber, che ha diretto ‘’La ragazza con l’orecchino di perla’’. Webber farà anche parte della giuria assieme ad Alessandro Haber, Susy Laude e Antonio Catania. Sarà presente anche Laëtitia Eïdo della famosa serie TV Fauda che riceverà la Colonna d’Oro. Il Presidente di giuria quest’anno sarà Michele Placido. Madrina del Festival sarà l’attrice Barbara Chichiarelli, che il pubblico ha potuto apprezzare per l’interpretazione di Livia Adami in ‘’Suburra’’. "
Quali sono state le difficoltà incontrate per organizzare il Festival, nel clima e nelle restrizioni determinate dall’emergenza Covid-19? Come verrà gestita l’affluenza di pubblico?
"Le difficoltà del momento che sta attraversando il nostro Paese sono evidenti, eppure, nonostante le molte difficoltàche ci si sono prospettate, abbiamo deciso di organizzare comunque il Festival. Follia? Coraggio? No, semplicemente la precisa volontà di organizzare la manifestazione ben sapendo di dovere affrontare delle enormi difficoltà logistiche. Ma le risolveremo, a cominciare dai dispositivi di sicurezza che saranno attivati affinché tutti coloro che vorranno presenziare alle manifestazioni in calendario possano farlo in tutta tranquillità. Certamente è un Festival emergenziale, ma abbiamo deciso di organizzarlo comunque per proseguire nel nostro percorso, che mira a valorizzare al meglio i giovani artisti."
Il teatro dell’evento sarà, come di consueto, Catanzaro?
"Catanzaro e il suo quartiere marinaro saranno come sempre protagonisti dell’evento, ma da quest’anno verrà coinvolta anche tutta la costa ionica, con località bellissime e conosciute come Caminia e Copanello. Il tutto garantendo la massima sicurezza. Il 2020 è un anno di grandi cambiamenti, che segneranno la nostra vita anche in futuro. Ma, come dico sempre, il cinema ci ricorda chi siamo. Nella locandina del Festival, Fellini e Sordi sembrano danzare tra i colori della bandiera italiana, donandoci quella leggerezza che tanto è mancata. E ci ricordano che forse la voglia di gustarsi un bel film sotto le stelle non passerà mai".