Amazon mette alla porta i suoi distributori in Europa

- di: Redazione
 
Il colosso dell'e-commerce Amazon si conferma molto ''concreto'' quando si tratta di tutelare interessi e obiettivi, soprattutto i suoi.
Come dimostra la sua ultima scelta - peraltro già attuata negli Stati Uniti, con tempi ancora più stretti - di mettere, poco elegantemente, alla porta i suoi distributori europei. Lo ha fatto, nel rispetto del suo profilo tecnologico, ricorrendo ad una mail circolare in cui, ai 20 mila suoi distributori in Europa, ha semplicemente notificato che, ''nell’ambito di una politica di approvvigionamento attuata a livello europeo'', Amazon ha deciso di ''concentrarsi sull’approvvigionamento dei marchi direttamente dai proprietari''.

Amazon mette alla porta i suoi distributori in Europa

Cosa che, in sostanza, si traduce nel dialogare direttamente con chi produce e non più con chi rivende.
L'azienda di Seattle ha quindi annunciato, con lo stile stringato che può usare solo chi, in un qualsiasi rapporto commerciale, gode di una posizione privilegiata, che ''smetteremo di rifornirci di tutti i prodotti da te'', con una tempistica che non è uguale per tutti e che, comunque, comincerà ad avere effetti l'anno prossimo.
Amazon, bontà sua, ha concesso ai rivenditori della sua ormai ''moritura'' rete di rivenditori di potere chiedere chiarimenti, anche se ormai la sentenza è stata pronunciata, non prevedendo l'appello. Ma, con un atto di grande ''liberalità'', Amazon a concesso ai rivenditori ''la possibilità di vendere ancora i prodotti ai clienti direttamente sul nostro negozio attraverso Amazon Marketplace, come venditore terzo''.

La scelta strategica di Amazon in Europa è la stessa attuata negli Stati Uniti, quando, nel marzo del 2019, una missiva praticamente con gli stessi contenuti era stata recapitata ai rivenditori americani, che hanno dovuto prendere atto che le politiche gestionali del colosso del commercio elettronico stavano cambiando, una volta consolidata una posizione quasi dominante nel settore. La nuova condotta, secondo gli analisti, non è giunta completamente a sorpresa, dal momento che appariva scontato che Amazon, con l'obiettivo di contenere i prezzi per la clientela, dovesse da qualche parte risparmiare. Da qui la decisione di limare i costi riconducibili alla catena di approvvigionamento, evidentemente ritenuto l'anello più aggredibile in materia di contenimento dei costi.

Che poi ai distributori sia concessa la possibilità di vendere ancora i loro prodotti su Amazon, attingendo quindi ad uno sterminato portafoglio internazionale di clienti, sembra un contentino ''a tempo''. Giusto quello che serve per potere riposizionarsi in un mercato sempre più aggressivo e in cui, come Amazon ha dimostrato, non si fanno prigionieri e in cui la riconoscenza è, per restare in tema, un prodotto andato a male.
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