Università, Rapporto AlmaLaurea: diminuiscono le immatricolazioni ma aumentano i laureati che trovano lavoro

- di: Barbara Leone
 
Sempre meno giovani scelgono l’università. E’ quanto emerge dal XXIV Rapporto del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, l’annuale fotografia su profilo e condizione occupazionale dei laureati che è stato presentato ieri nella sede dell’Università di Bologna. Nell’anno accademico 2021/22, infatti, è stato rilevato un calo delle immatricolazioni pari ad un -3% rispetto al 2020/21. In modo particolare, gli immatricolati negli atenei del centro e del sud Italia sono diminuiti molto di più rispetto a quelli del Nord (Nord -1%, Centro -3% e Mezzogiorno -5%). Inoltre il numero degli immatricolati è ancora oggi inferiore rispetto a quello del 2003/04 (-5%). Sembrano invece incoraggianti i dati sul livello occupazionale. Per il 2021, infatti, AlmaLaurea mostra un aumento del tasso d’impiego dei laureati di secondo livello, a un anno dal conseguimento del titolo, del +2,9% rispetto al 2019. Per i laureati di primo livello si registra invece un +0,4% nel 2021 sempre a confronto con il 2019. Il rapporto evidenzia anche la crescita della retribuzione netta a un anno dal titolo: l’anno scorso risulta aumentata del +9,1% per i laureati di primo livello e del +7,7% per quelli di secondo livello.

In miglioramento è anche il dato relativo all’età media del conseguimento della laurea. Rispetto ai quasi 27 anni del 2011, nel 2021 si è scesi a quasi 26 (per l’esattezza 25,7). Migliora anche la regolarità nel percorso di studi, anche grazie alla proroga della chiusura dell’anno accademico concessa per l’emergenza Covid-19. Così se nel 2011 concludeva il ciclo il 38,9% dei laureati, nel 2021 la percentuale ha raggiunto il 60,9%. Infine, il voto medio alla laurea nel 2021 è pari a 103,5 su 110, mentre nel 2011 era 102,9 su 110. Ma come arrivano alla laurea i giovani del 2021? Il 9,5% del campione osservato (299,320 laureati 2021 nei 77 atenei lungo tutta la Penisola), arriva alla laurea con un’esperienza di studio all’estero (dato in flessione rispetto agli ultimi due anni complice la pandemia). Ben il 57,1% ha svolto esperienze di tirocinio curricolare (dato in leggera crescita), mentre nel decennio è diminuita la percentuale dei laureati con esperienze lavorative alle spalle: dal 72,9% del 2011 al 64,2% nel 2021, Nelle conoscenze linguistiche dei laureati è l'inglese a farla da padrone con il 58% che dichiara di avere competenze buone nello scritto e nel parlato. Buona viene definita anche la conoscenza informatica dall'88,9% dei laureati. Per quanto riguarda le facoltà, ad attrarre maggiormente i giovani italiani sono quelle della cosiddetta area Stem, che comprende Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica, le quali mostrano un aumento del 14% rispetto all’anno accademico 2003/04. Bene anche l’area sanitaria e agro-veterinaria, che ha registrato un incremento del 2%. Mentre l’area artistica, letteraria, quella dell’educazione e soprattutto l’area economica, giuridica e sociale sono in netto in calo, rispettivamente a -11% e -15%.
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