“The peacemaker": anche i Russi nel loro piccolo…si danno da fare

- di: Leonardo Dini
 
Georgij Nurmatov è il responsabile e fondatore della Associazione internazionale RFU, Russi per l'Ucraina, che opera a Medyka sul confine tra Polonia e Ucraina che riunisce molti volontari di origine o cittadinanza russa, tra i quali molti giovani al servizio della pace e della amicizia tra I popoli.

Nurmatov come nasce e cosa e 'RFU, Russi per l'Ucraina, la vostra organizzazione di solidarieta per i profughi  ucraini della guerra?

La nostra organizzazione è russi per l'Ucraina, ed e' nata come una risposta immediata diretta alla guerra in Ucraina. Il 26 febbraio,due giorni dopo la entrata in guerra, Medyka era già il più importante e complesso confine e luogo di attraversamento di tutta Europa;  qui erano da subito migliaia di volontari che provavano a trovare qualsiasi via per dare aiuto.Io e un altro attivista ci siamo uniti a loro e abbiamo iniziato a creare il nostro gruppo. Il numero dei volontari di buona volontà che hanno una provenienza russa è ancora in crescita e si accresce il progetto molto velocemente.

Cosa pensano i volontari russi della guerra?

Ci sono molte persone nel popolo russo che sono contrarie alla Guerra.  Mentre in Russia vi e'una massa di persone che supportano Putin e ripetono quel che diffonde la propaganda, loro invece, i volontari, sono sempre stati contrari alla dittatura di Putin. Attualmente molta gente in Russia si dispiace per la guerra ma la paura verso il regime non è certo la via migliore per resistere contro guerra e dittatura. Parlarne in giro significa essere spesso facilmente arrestato,e questo non fa cambiare nulla. La gente si sente disperata, senza avere alcun aiuto.

Quali vie esistono per la pace o per una trattativa?

Le condizioni in ordine alle quali vi puo'essere una pace diplomatica richiedono che Putin non sia piu'al potere e che sia scomparso,la condizione per cambiare le cose inoltre richiede che la Russia abbia sofferto una grave sconfitta militare.Loro,i vertici russi possono arrivare a un accordo su questo punto, sulla pace, solo se messi in condizione di debolezza.Loro capiscono solo il linguaggio del potere e devono essere rimossi dal potere, prima che qualcosa di simile a una pace,sia possibile.

Cosa pensate della situazione dell’assistenza ai confini e in Ucraina? Si puo'migliorare?

L'Ucraina continua a vedere un flusso continuo di gente pronta a lasciare il Paese, gran parte dei quali sono persone ferite o disabili. Un sistema di aiuto specializzato per queste persone deve essere ancora creato, con una grande rete di ambulanze , con dei furgoni Van attrezzati per sedie a rotelle e altri grandi furgoni Van per passeggeri. Questi mezzi mobili rapidi potrebbero portare persone verso dei piccoli centri specializzati che siano in grado di provvedere a loro con una assistenza diretta dedicata. Questi centri possono anche essere di ridotte dimensioni ma ne occorrono molti. Circa la situazione interna, dentro la Ucraina ci sono molti cittadini dispersi, sfollati, lasciati in fuga in centri e rifugi e altri che hanno vissuto l'esperienza della instabilità economica. Dobbiamo continuare a portare aiuto alla Ucraina con numerosi mezzi. Molti di questi centri sono necessitano ì piu' semplici supporti come pannolini per neonati, prodotti di igiene e medicine per il mal di testa. Magazzini e volontari sono pronti per impegnarsi ad aiutare gli sfollati internamente al Paese, nei centri che sono sul posto, ma I fondi e il supporto fisico logistico necessario per andare incontro alla necessita',ancora non esistono.

Quale il bilancio finora della vostra esperienza a Medyka sul confine Polonia Ucraina?

Mentre sono stato qui a Medyka, ho visto il flusso di rifugiati passare da una imponente massa a un flusso costante. Non un solo giorno è trascorso senza aver visto alcuni tra i rifugiati attraversare il confine e cercare aiuto.Adesso il flusso e' diminuito,cosi' come il supporto locale e la massa numerosa dei volontari giunti da tutto il mondo. Ma, nonostante  la necessità esista ancora, non e'pienamente soddisfatta. La maggior parte delle persone che vediamo ancora oggi hanno bisogno di assistenza dedicata e di attenzione adeguata. Attraverso la intera guerra ho visto gruppi di volontari e di attivisti arrivati da ogni parte del mondo e che hanno spontaneamente cooperato insieme, senza alcuna organizzazione predeterminata da parte delle autorità locali.Un movimento di sostegno spontaneo di base si e'riunito qui ed include molte organizzazioni collegate alle Nazioni Unite. Il lavoro continua e la guerra appare lontana dal finire

I  rifugiati che si trovano da voi come vedono il futuro della situazione in Ucraina?

I nuovi arrivati sono molto grati per l'avere delle persone di espressione Russa che li aiutano,li accolgono alla stazione del treno e al passaggio di confine pedonale.Molta gente che giunge dalla Ucraina parla russo e di fatto qui ci sono molti polacchi ma nessun altro che sappia parlare russo e ucraino,qui sono pochi coloro che possono parlare direttamente con I rifugiati. Sta andando meglio di recente,ora ci sono piu' Ucraini che sono diventati volontari e il bisogno di traduttori si e fatto molto comune, per quanto sia ancora un problema.Molti Ucraini hanno reazioni positive quando parliamo loro della nostra provenienza russa. Noi provvediamo ad aiutare per lunghi percorsi le persone e le aiutiamo a riadattarsi e a trovare dei servizi utili. Quando fai questo genere di lavoro di assistenza diretta,da persona a persona,tu realmente senti come avevi pensato,di aver prodotto un risultato,un impatto vero,almeno su una persona. RFU I Russi per l'Ucraina e'stata presente in tutti i maggiori punti di assistenza nell'area fin dall'inizio della guerra,e ha sostenuto, solidale, migliaia di rifugiati.

Ora come proseguirete il vostro impegno solidale internazionale a Medyka?

Poiche'la guerra continua e va ormai al di fuori dello sguardo del mondo, la necessità dei rifugiati e il supporto dei volontari verso di loro cambia. Ora noi abbiamo visto una serie di piccoli rifugi di prossima apertura, sentire il gap,il divario che si e' creato, causato dalla chiusura dei luoghi di rifugio governativi.
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