Stretta frontiere a Natale per 6 mln di stranieri. Federalberghi: la crisi per gli alberghi continua

- di: Redazione
 
La stretta alle frontiere a dicembre riguarda 6 milioni di viaggiatori stranieri che nell’ultimo anno prima della pandemia sono arrivati in Italia in prossimità delle feste di fine anno, dopo che nel 2020 si era registrato già un crollo del 77%. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati di Bankitalia dopo l’annuncio del Ministro delle Salute Roberto Speranza di un rafforzamento dei controlli a campione per gli arrivi negli aeroporti, ma anche su altri mezzi di trasporto. Una misura necessaria per fermare i contagi che – sottolinea la Coldiretti – si aggiunge all’obbligo del green pass per alberghi ed agriturismi che rischia di frenare il turismo straniero per le festività di Natale. Le limitazioni ai viaggiatori programmate a livello internazionale, dagli Stati Uniti al Giappone fino alla Gran Bretagna, riguardano anche i 2,1 milioni di italiani che prima della pandemia avevano varcato i confini nazionali per Natale e Capodanno secondo l’analisi Coldiretti/Ixè. L’incertezza – sottolinea la Coldiretti – sta facendo infatti posticipare prenotazioni e programmi di fine anno degli italiani che stanno pensando di rimanere in patria.

Federalberghi: La crisi per gli alberghi continua

“I dati ISTAT sul fatturato dei servizi delle aziende ricettive fotografano una realtà tragica, che è sotto gli occhi di tutti, anche se molti si ostinano a rivolgere lo sguardo altrove, illudendosi che l’andamento favorevole della domanda italiana durante la seconda parte dell’estate sia stato sufficiente a compensare due anni di carestia.” Con queste parole il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, commenta i dati diffusi oggi dall’Istituto Nazionale di Statistica sul fatturato dei servizi di alloggio nei primi nove mesi del 2021, dai quali si può desumere un calo del 35,8% rispetto al corrispondente periodo del 2019. “A questo punto dell’anno - evidenzia Bocca - i conti sono pressoché definitivi: ben che vada il settore ricettivo italiano chiuderà il 2021 con un perdita di quasi 10 miliardi di euro rispetto al 2019. Nei due anni (2021 e 2020), la perdita complessiva è di circa 24 miliardi di euro.” “Nei giorni scorsi - segnala il presidente degli albergatori - il Governo è rimasto sordo alle nostre legittime aspettative e ha rigettato gli emendamenti al decreto fiscale che propongono di lenire le sofferenze delle strutture turistico ricettive prorogando l’esonero dal pagamento dell’IMU e del credito d’imposta sugli affitti per le imprese che versano in maggiori difficoltà.” “C’è ancora tempo per intervenire - conclude Bocca - e ci auguriamo che entrambe le misure vengano riconsiderate, quando il decreto fiscale approderà in Aula o durante la discussione della legge di bilancio.”
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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