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Siglato accordo per settori della Meccanica: prima risposta a emergenza salariale

 
In attesa del rinnovo complessivo del contratto collettivo nazionale di lavoro dell’area Meccanica per il quadriennio 2023-2026, oggi Confartigianato Autoriparazione, Confartigianato Metalmeccanica di produzione, Confartigianato Impianti, Confartigianato Orafi, Confartigianato Odontotecnici, Confartigianato Restauro, le altre organizzazioni datoriali e i sindacati dei lavoratori Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm-Uil hanno sottoscritto un accordo per l’erogazione di un acconto economico ai lavoratori.

Si tratta di un Acconto su Futuri Aumenti Contrattuali (AFAC) a regime pari a 96 euro al 4° livello del settore metalmeccanica e installazione di impianti suddiviso in due tranches: 50 euro dal 1° dicembre 2023, 46 euro dal 1° aprile 2024.

L’acconto sarà erogato a circa 500mila lavoratori dipendenti delle aziende dei settori che applicano il contratto di lavoro dell’area meccanica: metalmeccanica e installazione di impianti, orafi, argentieri, odontotecnici, restauro artistico. Per gli apprendisti l’AFAC sarà determinato applicando le percentuali di calcolo della retribuzione vigenti al momento dell’erogazione. Nei confronti dei lavoratori in part time l’erogazione avviene con criteri di proporzionalità.

L’acconto rappresenta un’anticipazione sulle spettanze economiche che saranno definite durante il negoziato che proseguirà a partire da gennaio 2024, relativamente alla sola parte normativa del contratto. Mentre il rinnovo della parte economica riprenderà a partire dal mese di settembre 2024.

Alla firma dell’accordo hanno partecipato Paolo Rolandi, capo delegazione e Consigliere di Confartigianato Meccanica e Subfornitura, Dario Dalla Costa, Presidente di Confartigianato Impianti, Barbara Ramaioli, Presidente di Confartigianato Carpenteria Meccanica, Roberto Borgogno, Presidente di Confartigianato Restauro. “L’intesa siglata oggi – sottolineano – rappresenta un concreto segnale della qualità del lavoro nell’artigianato, offrendo ai lavoratori una prima, significativa risposta sul tema salariale oggi al centro del dibattito di politica economica”.
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